Noir in Fest, tra non morti e paura del diverso

"La formula degli zombie vale da molte sponde per interpretare lo stato attuale, ora che subiamo la cattiveria di certi ritorni del passato e siamo contagiati dalla folla che non sappiamo dove ci port


Zombie, thriller nordici e grandi ricorrenze sono i punti cardine della ventottesima edizione del Noir in Festival, diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova (Delegato IULM) e in programma a Milano e Como dal 3 al 9 dicembre, secondo la doppia vocazione che la manifestazione ha assunto negli ultimi anni e che dà rislato sia all’attività di formazione allo ULM, che alla dimensione di scoperta e spettacolo, al Teatro Sociale di Como. Tra gli appuntamenti quello con le magie degli effetti speciali e Sergio Stivaletti a cui sarà assegnato anche il Premio Svizzeretto (3 dicembre) e quello con Dario Argento, Gianfranco Manfredi e autorevoli esperti di “zombilogia” per i cinquanta anni di un capostipite come La notte dei morti viventi di George A. Romero, un film che rivoluzionò i canoni del thriller e dell’horror e colorò la tradizione voodoo di nuovi significati, dalla paura del diverso al mito del non morto. “La formula degli zombie vale da molte sponde per interpretare lo stato attuale, ora che subiamo la cattiveria di certi ritorni del passato e siamo contagiati dalla folla che non sappiamo dove ci porterà”, ha sottolineato la direttrice Marina Fabbri. Proprio agli zombie è, infatti, dedicato il manifesto di quest’anno del festival, realizzato da uno dei disegnatori italiani più promettenti e talentuosi sulla scena: Gigi Cavenago, specializzato in incubi a fumetti (dal 2016 realizza le copertine di Dylan Dog ). “La sfida”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, “era rappresentare lo zombie nella sua connotazione collettiva, di gruppo, folla disorientata e smarrita alla ricerca di un centro di gravità di cui la contemporaneità sembra averci privato. Cavenago ha reso al meglio questa indicazione, arricchendola con il suo tratto inconfondibile”. Da segnalare anche l’incontro la figlia di Stanley Kubrick, Katharina nell’anniversario di un altro capolavoro memorabile come 2001: Odissea nello spazio; la giornata intitolata The British Touch con tre grandi signore del nuovo mystery anglosassone, tra Agatha Christie e Patricia Highsmith, come Jill Dawson (Il talento del crimine), Sujata Massey (Le vedove di Malabar Hill), Sarah Pinborough (L’amica del cuore).  

Tra i protagonisti della rassegna Joe Dante (Premio Noir alla carriera nel cinema) che parlerà in videoconferenza, e il norvegese Jo Nesbø (Raymond Chandler Award), maestro del genere pubblicato in più di cinquanta lingue che dialogherà con Carlo Lucarelli , a sua volta ospite per presentare l’ultimo libro, Peccato mortale. Ed è proprio la letteratura che fin dalla nascita del festival ha avuto un punto di forza che spesso ha dato identità e carattere all’intero programma. Così è quest’anno non solo per l’eccellenza di grandi ospiti stranieri, fra cui merita un posto d’onore l’inscindibile duo che compone la personalità di Lars Kepler e che presenta Lazarus, la nuova avventura del detective Joona Lina, nove anni dopo la folgorante scoperta de L’ipnotista, ma anche la scuola italiana che continua a confermare una caleidoscopica varietà: da Carlo Lucarelli, appunto, al re del best seller Donato Carrisi con il nuovo romanzo Il gioco del suggeritore, a Gianni Biondillo (Il sapore del sangue), all’attento costruttore di trame Roberto Costantini (Da molto lontano), alla travolgente Mariolina Venezia (Rione Serra Venerdì), per arrivare a un narratore che ha costruito il suo marchio di fabbrica in atmosfere sospese tra cinema e letteratura come Enrico Vanzina (La sera a Roma).   

Tra i film in Concorso, la ciu visione è preceduta dalle Pillole d’Archivio che Istituto Luce Cinecittà porta al festival,  Les fauves di Vincent Mariette con Lily Rose Depp e City of Lies di Brad Furman con Johnny Depp, e ancora lo svedese Border di Ali Abbasi, A simple favour di Paul Feig con Anna Kendrick, l’argentino El Angel’in corsa per gli Oscar, In cartellone, inoltre, il 7 e 8 dicembre un forum e laboratorio con Agici e Istituto Luce per le produzioni di genere sul territorio e le coproduzioni Italia-Svizzera.

Tra i riconoscimenti assegnati il premio Scerbanenco sarà assegnato a un vincitore tra Maurizio De Giovanni, Patrick Fogli, Giorgia Lepore, Piergiorgio Pulixi e Ilaria Tuti. La presidente della giuria, Cecilia Scerbanenco, dedicherà al padre Giorgio anche il tema di un incontro prima della premiazione che avverrà dalle mani dello scrittore Edoardo De Angelis, impegnato in un adattamento seriale tv delle storie di Duca Lamberti. Il premio Caligari ideato l’anno scorso per il cinema italiano di genere sarà assegnato invece il 6 dicembre: in gara Rondinelli, Andò, D’Innocenzo, Cremonini, Fiorillo e Garrone.

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22 Novembre 2018

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