‘Noi siamo infinito’, l’avventura di crescere

Adattamento del romanzo di Stephen Chbosky del 1999, 'The Perks of Being a Wallflower', il film con Logan Lerman, Emma Watson ed Ezra Miller è uno dei migliori film sugli anni dell'adolecenza


L’impacciato Charlie (Logan Lerman), la bellissima Sam (Emma Watson) e il suo fratellastro, l’istrionico Patrick (Ezra Miller) sono di ritorno a casa dopo una festa. Dalle casse dell’autoradio si diffondono le note di “Heroes” di David Bowie. Sam, euforica, ha un’idea: “Patrick, dobbiamo attraversare il tunnel!”. Lui la asseconda, come sempre.

La ragazza si alza in piedi nel cassone sul retro e affronta il vento gelido a braccia spalancate. La canzone urla “possiamo essere eroi anche solo per un giorno” e, quando Charlie, ancora un po’ intontito dalla sbornia, si volta per ammirarla, sente la perfezione di quel momento. Così, alla domanda di Patrick su come si sente, risponde: “Mi sento infinito”.

Charlie sa di aver finalmente trovato degli amici, delle persone a cui volere bene e da cui ricevere affetto. Con loro accanto sarà tutto più facile. Fino a quel momento, Charlie, sedicenne ultratimido e schiacciato da un passato doloroso, era come carta da parati a cui nessuno fa caso. Il legame di profonda amicizia con i due fratellastri, all’apparenza fighi e felici, sarà per lui l’occasione per navigare più corazzato nelle acque insidiose del liceo e per affrontare i suoi demoni interiori.

Noi siamo infinito non è il primo film che parla di crescita, ma è sicuramente tra i migliori in assoluto grazie all’accuratezza con cui cattura il ricco arazzo di esperienze adolescenziali intrise di insegnamenti per tutta la vita.

La storia è così ben costruita, e innervata da tante sottotrame interessanti, che il film finisce col diventare lo specchio fedele della vita liceale stessa, con tutte le sue contraddizioni e le sue sfumature: è triste, divertente, difficile, stimolante, caldo. È un gioiello che racconta alla perfezione l’istante in cui tutto cambia.

Per molti, gli anni dell’adolescenza sono i più emozionanti della loro vita. La pura gioia di vivere il momento senza preoccuparsi delle responsabilità è ineguagliabile rispetto a qualsiasi altro periodo della nostra esistenza, e Noi siamo infinito diventa il bellissimo promemoria di quella parte di vita, quando ogni minimo momento veniva vissuto al massimo senza essere giudicato per le sue conseguenze.

A volte può essere difficile guardare l’adattamento cinematografico di un libro epocale, iconico, popolare fino a diventare un cult perché, troppo spesso, le sceneggiature non sono all’altezza della brillantezza della pagina. Questo non è il caso dell’adattamento del 2012 dell’amato romanzo di Stephen Chbosky del 1999, The Perks of Being a Wallflower. Uno dei pochi casi in cui è lo stesso scrittore a prendere le redini della regia e fare della propria storia una trasposizione efficace in film (il cui titolo originale è lo stesso del libro).

Anche dal punto di vista tecnico, il film è a dir poco brillante. La fotografia ha un’allure nostalgica, ma senza la patina stucchevole di certi film “che rifanno” il passato. La colonna sonora è fresca, emozionante, incisiva. I tre protagonisti sono eccezionali, soprattutto Ezra Miller nel ruolo di Patrick. La sua sola presenza illumina le scene. Emma Watson, reduce dal ruolo di Hermione Granger, dimostra di avere molto da offrire al di là della magniloquenza di Harry Potter. Logan Lerman ritrae le vulnerabilità, le ansie e le gioie di Charlie con un fascino e una sicurezza sorprendenti.

Tre lezioni da portare a casa

  1. L’importanza di accettare se stessi
    Charlie, il protagonista, lotta con le sue insicurezze e il suo passato traumatico. Il film insegna che accettare chi siamo, con i nostri difetti e vulnerabilità, è un passo fondamentale per crescere e trovare la felicità. Spesso ci sentiamo diversi o inadatti, ma la vera forza sta nel riconoscere e abbracciare la nostra unicità.
  2. Il valore delle vere amicizie
    Charlie trova conforto e sostegno in un gruppo di amici che lo accettano per quello che è. Il film evidenzia quanto sia importante circondarsi di persone che ci vogliono bene sinceramente, che ci aiutano nei momenti difficili e che ci permettono di essere noi stessi senza giudizio.
  3. Affrontare i traumi del passato per andare avanti
    Molti dei personaggi, non solo Charlie, hanno un passato doloroso che influenza il loro presente. Il film mostra come affrontare i propri demoni, anche se difficile, sia necessario per poter guarire e vivere appieno la vita. Ignorare o nascondere il dolore non porta a una vera crescita personale.
autore
15 Settembre 2024

20 film da amare prima dei 20 anni

20 film da amare prima dei 20 anni

‘Donnie Darko’: tra Salinger e Lynch un viaggio nella mente diventato cult

Un giovane Jake Gyllenhaal è il protagonista di uno dei film più audaci e bizzarri degli anni Duemila

20 film da amare prima dei 20 anni

‘Il Labirinto del Fauno’: quando la realtà è più oscura della fantasy dark

Mitologia da una parte, le aberrazioni del franchismo dall'altra: La fiaba gotica di Guillermo del Toro è uno dei 20 film da amare prima dei 20 anni

20 film da amare prima dei 20 anni

‘Lady Bird’, il coming of age dello scorso decennio

L'opera prima di Greta Gerwig è la punta di diamante dei film di formazione usciti negli anni '10 del XXI secolo

20 film da amare prima dei 20 anni

‘Spider-Man: Un nuovo universo’, il cinecomic per innamorarsi del cinema

Lo "Spider-Verse" di casa Sony riesce a raccontare una storia di origine fumettistica mescolando multiversi e vicende famigliari con una maestria che a volte sa di miracoloso


Ultimi aggiornamenti