“Telefono casa.” Questa semplice frase, pronunciata con voce roca e aliena, è diventata il simbolo di uno dei film più iconici della storia del cinema: E.T. l’extra-terrestre. Diretto da Steven Spielberg nel 1982, il film racconta una storia apparentemente semplice ma universale, che esplora i legami più profondi e autentici, il coraggio dell’infanzia e la magia di sentirsi connessi a qualcuno, anche se quel “qualcuno” viene da un altro mondo.
Il film segue Elliot, un ragazzino di dieci anni che, insieme ai suoi fratelli e a pochi fidati amici, protegge e si prende cura di E.T., un alieno abbandonato sulla Terra e inseguito dagli adulti. L’amicizia tra Elliot ed E.T. si sviluppa in modo naturale e profondo, trascendendo le barriere del linguaggio e delle differenze biologiche. La loro connessione non è solo emotiva ma anche fisica, con Elliot che prova sulla propria pelle il dolore e le gioie vissute dal suo amico extraterrestre.
Spielberg intreccia con maestria avventura e intimità, regalando al pubblico un’esperienza cinematografica che alterna momenti di tenerezza a sequenze memorabili, come il volo in bicicletta davanti alla luna piena, che è diventato una delle immagini più iconiche del grande schermo. La storia ci ricorda che l’infanzia è un momento unico, in cui la capacità di meravigliarsi e di credere in ciò che è straordinario può trasformare una vita intera.
La colonna sonora di John Williams, con il suo tema epico ed emozionante, amplifica l’impatto emotivo del film, accompagnando le avventure di Elliot e E.T. con una melodia che rimane impressa nel cuore. La capacità di Spielberg di catturare le emozioni più autentiche dei suoi giovani protagonisti – interpretati da un cast a dir poco azzeccato, con Henry Thomas nel ruolo di Elliot – è uno degli elementi che rende il film un capolavoro.
Ma E.T. non è solo una storia di amicizia e avventura: è stato un fenomeno culturale e commerciale straordinario. Nato dall’immaginazione di Spielberg, che si ispirò a un amico immaginario creato da bambino dopo il divorzio dei suoi genitori, il film rappresenta un’esperienza profondamente personale per il regista. Spielberg voleva raccontare una storia che riflettesse il punto di vista dei bambini, evidenziando il loro potere di amare e di creare relazioni in situazioni straordinarie.
Il film fu realizzato con un budget relativamente modesto di circa 10,5 milioni di dollari, ma diventò il più grande successo del 1982 e uno dei film di maggior incasso della storia del cinema, superando persino Star Wars e rimanendo in cima al box office mondiale fino all’uscita di Jurassic Park, anch’esso di Spielberg, nel 1993.
L’aspetto di E.T. fu ideato dal grande artista italiano Carlo Rambaldi, che si ispirò a una combinazione di creature reali come il gatto, il cavallo e persino il volto del poeta Carl Sandburg. Inoltre, per rendere l’alieno il più realistico possibile, furono usati diversi pupazzi animatronici, ognuno con funzioni specifiche. Durante le riprese, Spielberg volle che la troupe lavorasse in sequenza cronologica, per permettere ai giovani attori di sviluppare un legame autentico con il personaggio di E.T.
Non solo un successo commerciale, E.T. divenne un fenomeno culturale: il pupazzo di E.T. fu uno dei giocattoli più venduti degli anni ’80, la colonna sonora vinse l’Oscar e frasi come “Telefono casa” entrarono nel linguaggio comune. Il film è considerato una delle opere più importanti della storia del cinema, capace di emozionare sia adulti che bambini grazie al suo messaggio universale sull’empatia e la connessione.
“Telefono casa” è diventata non solo una frase celebre, ma un messaggio universale: tutti cerchiamo un posto a cui appartenere, qualcuno che ci accolga e ci capisca. Ed è questo che fa di E.T. l’extra-terrestre un viaggio indimenticabile.
L’amicizia supera le barriere
Uno dei messaggi centrali di E.T. l’extra-terrestre è che l’amicizia non conosce confini, né di lingua né di provenienza. L’incontro tra il piccolo Elliot e l’alieno E.T. dimostra che la connessione tra due esseri può nascere nonostante le differenze più estreme.
La forza dell’immaginazione e del coraggio
Elliot e i suoi fratelli non solo accettano la presenza di E.T., ma si assumono il compito di proteggerlo e aiutarlo a tornare a casa. Il film celebra la capacità dei bambini di immaginare soluzioni e affrontare situazioni straordinarie con coraggio e determinazione, qualità che spesso gli adulti dimenticano.
Il valore della famiglia, in tutte le sue forme
La famiglia di Elliot non è perfetta: i suoi genitori sono separati e la madre fatica a gestire le difficoltà quotidiane. Tuttavia, durante l’avventura con E.T., Elliot, i suoi fratelli e la madre si riavvicinano, imparando a supportarsi reciprocamente. Inoltre, il legame tra E.T. ed Elliot suggerisce che una “famiglia” può nascere anche da chi non è legato da sangue, ma da affetto e dedizione.
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