Nella cucina della grande serialità con Carmy di ‘The Bear’

Alla scoperta di Carmy, il protagonista di 'The Bear' interpretato da Jeremy Allen White, uno dei principali motivi del successo della pluripremiata serie tv


A un certo punto, Carmy ha dovuto prendere una decisione e lasciare Chicago. È partito, ha imparato a cucinare con i più bravi, si è costruito una rete di contatti e di amicizie; ha dato sfogo al suo talento, e poi, quando suo fratello è morto, è tornato a casa per gestire il ristorante di famiglia. Fin dal primo momento, è stato difficile. Per i debiti che si erano accumulati, per la mancanza di personale qualificato e preparato; perché, dall’oggi al domani, il mondo intero gli è crollato addosso.

Suo fratello, che non aveva più sentito e che, di fatto, era scomparso dalla sua vita, era il suo migliore amico: la persona che l’aveva spinto, e convinto, a diventare una versione migliore di sé stesso. Non sapeva niente. Né dei suoi problemi né della sua disperazione. Non immaginava che le cose stessero andando così male. L’ha scoperto solo quando è morto ed è tornato a casa e tutta la verità – i litigi, i fraintendimenti, i prestiti sottobanco – gli è stata gettata addosso. Ha dovuto ricominciare, Carmy. Non lentamente, come succede di solito: un passo alla volta, occhi alla meta. Ma di corsa, senza poter perdere nemmeno un attimo.

Un ristorante, dopotutto, non può rimanere chiuso a lungo: comincia a diffondersi la voce, le persone cambiano abitudini e i riferimenti, nella geografia culinaria di una città, slittano bruscamente, senza nessun preavviso, come i piani di legno di un tavolo appena finito: non scricchiolano, ma fanno un lamento insistente, alla ricerca di un assestamento più o meno definitivo. Il cibo per Carmy è sempre stato un mezzo, una lingua in cui potersi esprimere e dimostrare pienamente quello di cui è capace. Le ricetta sono puzzle che si incastrano tra odori e sapori, i fornelli sono bocche di fuoco che non si spengono mai, e dietro ogni angolo ci può essere un’altra persona, quindi è importante farsi sentire e ripetere “chef, attenzione!”.

Carmy prova ad addestrare i suoi, ad aprirli alla possibilità che la cucina non sia solamente qualcosa di meccanico, un business, ma una forma d’arte, dove poter mischiare, unire, sperimentare. Carmy vede le cose, e quindi il mondo, sotto un’altra luce. E soffre, ha paura, ama. Si ritrova sempre in bilico, tra ciò che vuole e ciò che invece deve fare. E tutto quello che ha imparato e che sa fare può aiutarlo solo fino a un certo punto. Perché la cucina è anche improvvisazione, affrontare l’attimo, viverlo e rendersi conto dell’errore mentre lo si sta per commettere. Qualcuno lo dirà, e lo sappiamo, che c’è tanta filosofia in questo, che un cuoco è un condottiero, un intellettuale, qualcuno che ha a che fare con la pancia delle persone e perciò con i loro istinti. In realtà è più semplice di così, e Carmy lo sa. La ricercatezza serve, ma solo quando sei riuscito a farti un nome, a crearti una posizione. Prima, come un qualunque giocatore di un qualunque sport, devi prendere le misure, palleggiare, capire. E la semplicità è la tua più grande alleata.

In The Bear, Carmy ha la faccia di Jeremy Allen White, e la sua fisicità, i suoi occhi, la sua straordinaria capacità di riempire la scena, di trasformare un piatto in una lotta tra Davide e Golia. E la cosa incredibile è che spesso Davide e Golia coincidono, sono lo stesso individuo e convivono nello spazio di un pensiero. White, per questo ruolo, ha usato tutto quello che aveva e non si è risparmiato. Dal primo all’ultimo momento suda, si impegna, strepita. La sofferenza di chi sa cosa fare, come vincere e che ciò nonostante deve abituarsi all’idea di perdere gli attraversa lo sguardo e gli fa serrare la mascella. Ed è lì che vive e risplende la bellezza di The Bear.

Una cucina è un confine, ed entro quel confine esiste un mondo con le sue regole e le sue necessità. E drammaturgicamente, per una serie, questo è fondamentale. Perché i personaggi possono essere senza freni, esagerare, cambiare, trasformarsi. Carmy è un ragazzo che ha perso suo fratello, che deve fare il possibile per gestire il ristorante di famiglia, che deve elaborare il lutto e la perdita e che, allo stesso tempo, deve capire come tenere insieme i propri desideri e i propri fallimenti, e come fare per non confonderli. È un protagonista.

27 Aprile 2024

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