Monda: via le sezioni, un cartellone unico

"Nessuna ossessione di prime mondiali, un programma fatto di grandi anteprime, di grandi film del passato e di incontri con protagonisti di oggi, per appassionare il critico e lo spettatore qualunque


“Ho creduto da subito nel progetto della Festa, non ha senso mettersi in concorrenza con il prestigio di Venezia o con Torino, che fra l’altro ammiro molto. Di festival veri ce ne sono già tanti, non servono nemmeno cartelloni sovraccarichi. Noi dobbiamo celebrare il meglio del cinema festeggiando ogni giorno con un programma studiato e composito”, così Antonio Monda il neo direttore artistico del Festa del cinema di Roma intervistato dal ‘Messaggero.

“Penso di costruire un programma fatto di grandi anteprime, di grandi film del passato, e di incontri con protagonisti di oggi. Lo scopo è semplice: appassionare tutti. Il critico e lo spettatore qualunque – continua Monda – Lo storico, che viene a Roma a vedere o rivedere il grande film restaurato, e il ragazzo che magari ascolta un grande regista presentarne un altro, come accadde quando Scorsese venne a parlare della Dolce vita. Altro che red carpet insomma, quello dura un’ora e scompare”.

“Il festival – dice Monda alla ‘Repubblica’ – deve tornare ad essere ciò che era originariamente ovvero una festa. La mia idea, che sottoporrò al vaglio del consiglio d’amministrazione della Fondazione Cinema per Roma, è quella di abolire la suddivisione per sezioni, per offrire un cartellone unico che, da un lato proponga il meglio della produzione recente e dall’altro valorizzi il nostro grande patrimonio nazionale. Sono infatti convinto che il nostro futuro si misura sulla conoscenza del passato”.

Quanto alle prime mondiali ad ogni costo, il neo direttore chiarisce sul ‘Messaggero’ che “non devono essere un’ossessione. Se devo indicare un modello cito il Festival di New York. Una trentina di film, magari già passati al Sundance o alla Quinzaine, certo non a Venezia, ma che siano i migliori dell’anno… Nel mandato del sindaco la città è al primo posto. L’Auditorium resterà il cuore, ma gli eventi verranno raddoppiati e fatti circolare in zone molto diverse”.

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24 Febbraio 2015

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