In Volare, opera prima di Margherita Buy, presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023, è un giovane sportivo che, come la protagonista, ha paura di prendere gli aerei. In Suspicious Minds di Emiliano Corapi, tra i titoli della 21esima edizione di Alice nella Città, è Daniele, un ragazzo che arriva a Roma con la fidanzata Giulia (Amanda Campana) per una vacanza. Ma quel primo viaggio insieme vedrà il loro amore, così passionale e forte all’apparenza, sgretolarsi improvvisamente dopo l’incontro con una coppia adulta. Matteo Oscar Giuggioli è uno dei talenti italiani della nuova generazione. Ne ha dato prova recentemente anche interpretando Billy, nel debutto alla regia di Emilia Mazzacurati. Ora l’attore 22enne, nato a Rho, Milano, sta girando Hanno ucciso l’uomo ragno, la nuova serie Sky Original sugli 883 con la regia, tra gli altri, di Sydney Sibilia, dove interpreta Mauro Repetto.
Matteo, cosa ti è piaciuto di Suspicious Minds?
È un film bello e delicato sui sentimenti e le relazioni. Non solo Daniele, ma tutti e quattro i protagonisti del film sono personaggi in 3d. Si muovono nella profondità delle emozioni, puoi sentire che esistono. È stato interessante costruire il mio personaggio, che ha un modo di vivere rotondo. È stato un lavoro sottile, molto attento.
Daniele e Giulia sono una coppia di giovani così appassionati, che di fronte a un minimo dubbio però perdono le loro certezze.
Mi sembra che la loro relazione rispecchi fisiologicamente la loro età. Quando hai vent’anni vivi le passioni in maniera altissima, o bassissima, sei in costante disequilibrio. Quindi, anche quando un amore si sgretola può accadere in modo distruttivo. I giovani si mostrano forti, ma basta una folata di vento perché si spezzino.
E nel mestiere che fai serve restare in equilibrio?
Assolutamente, sennò non lo fai. Per fare questo lavoro bisogna essere centrati. Mentre sul set è diverso. Io lì mi lascio andare, vado anche fuori dagli schermi.
Quanto è complicato fare l’attore oggi per chi è giovane come te?
È un lavoro difficile e bellissimo, che mi fa divertire. Non sempre, se incappi in qualche scelta sbagliata. Per me recitare è un gioco serio.
Sei anche tra i protagonisti del primo film da regista di Margherita Buy, Volare. Chi è Michele?
Un ragazzo che ha una paura disarmante, quella di salire su un aereo, anche se è costretto a farlo. Una fobia come la sua gioca in una categoria diversa rispetto alle nostre sicurezze.
E a te cosa fa paura?
La solitudine. Non riesco a stare e vivere da solo. A Roma, dove abito ormai da un po’, divido l’appartamento con Tobia De Angelis. Mi piace stare in gruppo, ho bisogno della tavola piena.
In questo periodo sei sul set della serie sugli 883. Che significa interpretare un personaggio iconico come Mauro Repetto?
Non è semplice, anche perché non c’è molto materiale, né interviste di allora quando era in coppia con Max Pezzali da cui attingere. Non ho avuto neanche modo di incontrarlo. Ho cercato di attingere alla sua essenza, alla sua carica, più che fare una sua copia. Il suo rapporto con Max è durato appena tre album, ma è stato fortissimo. Io ed Elia (Nuzzolo) siamo un po’ come Mauro e Max. Ci completiamo e questo è bello e stimolante quando si lavora su un set. Tutto il team è grandioso. Verrà una serie fighissima.
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