MASSIMO CECCHERINI


Il tacchino di Massimo Ceccherini, quello a cui l’attore toscano confida le sue disgrazie, finisce in forno per Thanksgiving, mentre il film esce per Halloween in 230 copie. E’ distribuito da Fulvio Lucisano, anche produttore, dopo la delusione con Cecchi Gori, con un budget di tre milioni e mezzo di euro. La mia vita a stelle e strisce, parodia dell’americanismo degli italiani, scritto da Giovanni Veronesi, diretto e interpretato dall’ex spalla di Pieraccioni, ricalca un po’ Il ciclone. “E speriamo che lo imiti anche negli incassi!”, spara Ceccherini. Che però – vada come vada – ha già l’ok di Lucisano per un prossimo progetto cinema.
Meno “faccia di Picasso” del solito, è attorniato dalle sue attrici, la straripante Manuela Magherini e la stangona Victoria Silvstedt. La prima è la zia Giuly, mangia senza sosta e ha bisogno di un gabinetto rinforzato per smaltire tonnellate di salsicce, “fiorentine” e pop corn; la seconda, ex playmate svedese, ha un fisico da calendario. “La lo sai – dice il poco diplomatico Massimo – a cosa servono, i calendari??”.

Ceccherini, come le è venuto in mente di prendersela con gli yankee?
Ho avuto una fidanzata americana: così ho scoperto la loro mania della grandezza. Gli americani amano le cose grandi e io non lo ero abbastanza…

Sono esagerati in tutto?
Sì, solo Maurizio Costanzo tiene l’aria condizionata più alta di loro!

E come vedono gli italiani?
Un po’ come un balocco, una cosa pittoresca. E’ per questo che i nostri film che vincono l’Oscar sono sempre quelli in cui c’è un italiano che zappa la terra o cose del genere.

Quindi lei non lavorerebbe a Hollywood?
Come no? Se mi chiamasse Spielberg farei anche un cameo. Avete visto che persino Benigni oggi parla benissimo degli americani e prima non li poteva sopportare.

Cos’è il suo film: una commedia? una parodia?
Un po’ trash un po’ pulp.

Ha un modello di comicità?
Un modello no. Mi piacciono molto Aldo Giovanni e Giacomo, ma io fondamentalmente sono uno che improvvisa.

Non crede di aver calcato un po’ troppo la mano, nella comicità scatologica?
Anzi, mi sono moderato… io avrei voluto mostrarlo, il cesso che esplode.

Dove andrà per il prossimo film?
La Svizzera mi incuriosisce molto, non riesco a capire che cos’è. E poi l’Africa, ma solo perché la mia fidanzata è africana.

Lei si sente colonizzato?
Come la maggior parte degli italiani.

autore
30 Ottobre 2003

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