Abbiamo raccolto le reazioni a caldo di uno dei direttori della Festa di Roma, il giornalista e critico Mario Sesti.
Com’è andata dal suo punto di vista questa prima edizione?
Veramente bene. Il più grande punto interrogativo riguardava la reazione della città: in questo senso è stato un enorme successo. Non credo che una sola persona a Roma abbia potuto ignorare la Festa, molti hanno fatto un salto all’Auditorium, molti altri hanno visto qualche film. Insomma, la Festa è arrivata al grande pubblico, il che non era scontato. Ovviamente ci sono centinaia di cose da mettere a punto per la seconda edizione e questo lo sappiamo benissimo.
Cosa pensa dei premi?
Mi fa un piacere speciale il premio al film russo, perché l’ho selezionato io sul Mar Nero. Anche la scelta degli attori è molto equilibrata. Dimostra che una giuria popolare può fare scelte oculate quanto una giuria professionale. Abbiamo rispettato il loro lavoro, senza interferire in alcun modo, ma forse ora che tutto è finito ci racconteranno qualche retroscena. Il Premio della giuria a This is England nasce probabilmente dall’accoglienza entusiastica che ha avuto in sala e che la giuria avrà condiviso.
Un bilancio per il cinema italiano.
Positivo. Sono felice del premio a Giorgio Colangeli: un’ulteriore prova che la giuria ha valutato i meriti reali e non si è lasciata influenzare da modelli. Hanno premiato un attore poco noto perché è bravissimo. Non ce lo saremmo aspettati. Anche il premio a Ninetto Davoli era una grossa lacuna che è stata colmata. Ha lasciato un segno in tutti i film di Pasolini, è un dilettante che è diventato un vero attore e anche bravo. Uno su due è forse il miglior film della sua carriera.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti