Una lunga storia d’amore che si snoda attraverso il filo della memoria e delle molteplici connessioni tra passato e presente, è l’unico film italiano in Concorso alle Giornate degli Autori, Ricordi? di Valerio Mieli, secondo lavoro del regista che torna dietro la macchina da presa dopo Dieci inverni (2009), apprezzata commedia sentimentale con Isabella Ragonese e Michele Riondino, presentata proprio a Venezia (SIC), che gli valse il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente. Ricordi? è una riflessione acuta sull’esistenza e sui sentimenti, rappresentata attraverso una storia d’amore che lo spettatore rivive attraverso i ricordi dei due giovani protagonisti, più o meno falsati da emozioni, tempo e radicali differenze dei rispettivi punti di vista. Il viaggio di due persone negli anni, insieme e divise, felici e infelici, in un unico flusso di emozioni, sensazioni e memoria. “E’ la nostalgia che rende tutto bello e inventiamo una felicità perfetta che non c’è mai stata o siamo stati davvero felici, ma lo capiamo solo dopo?” E’ questa la domanda che pone il film, una coproduzione italo-francese tra BiBi Film Tv, Rai Cinema e Les Films d’ICi interpretata da Luca Marinelli e Linda Caridi insieme a Giovanni Anzaldo, Camilla Diana, Anna Manuelli ed Eliana Bosi. “Ricordi? è stato un film impegnativo – sottolinea il regista – la mia ambizione è sempre stata quella di riuscire a fare un’opera che non dovesse scegliere tra originalità ed emozione, tra racconto e sperimentazione. Ringrazio tutti, in particolare i due straordinari interpreti e la casa di produzione, per la fiducia data a un film che sulla carta poteva essere qualsiasi cosa”.
Tra gli eventi speciali della quindicesima edizione delle Giornate – che si svolgeranno dal 29 agosto all’8 settembre durante la 75ma edizione della Mostra di Venezia con 11 film in concorso e una serie articolata di appuntamenti tra cui l’omaggio al Leone d’Oro Alexander Kluge – anche Il bene mio di Pippo Mezzapesa (Il paese delle spose infelici , Pinuccio Lovero Yes I Can), ambientato in un paese fantasma, Provvidenza, che ha subito la devastazione del terremoto e lo sgretolamento della comunità che lo abitava. Elia (Sergio Rubini) è rimasto l’ultimo ad occupare quelle case senza anima e si è sempre rifiutato di trasferirsi nel paese nuovo, fatto di casermoni di cemento costruiti ai piedi della collina, dove tutti gli altri sono stipati. Nel corso degli anni è diventato custode della memoria di quel borgo, per l’illusione di poter riportare la vita tra quelle pietre morte e per l’incapacità di liberarsi dal ricordo di sua moglie Maria che proprio tra quelle pietre ha perso la vita. Nel cast anche Sonya Mellah, Teresa Saponangelo, Dino Abbrescia, Francesco De Vito, Michele Sinisi. “Torno al lungometraggio – sottolinea Mezzapesa – con una storia che mi appartiene profondamente, racconta di una comunità perduta, dissolta con un terremoto, e di un uomo che si ostina a difenderne la memoria. La sua è una voce fuori dal coro, appartiene a un personaggio che resiste, visionario e lucido, allo stesso tempo. E’ un film in cui la realtà inciampa nella magia, fatto di pietre abbandonate e incontri, rivelazioni e scontri, paradosso e sogno”.
Ad aprire le Giornate degli Autori, la cui programmazione di quest’anno “ha privilegiato il coraggio e il rinnovamento”, il maestro del cinema cambogiano Rithy Panh, vincitore a Cannes (Un Certain Regard) con il suo L’immagine mancante e primo autore cambogiano candidato all’Oscar, che continua con il suo ultimo Graves Without a Name il percorso di ricerca personale e spirituale, “in totale sintonia con la visione del valore del cinema nella società delle Giornate”. Chiude la selezione, fuori concorso, Emma Peteers di Nicole Palo, una commedia intelligente e provocatoria sul cinema e sull’arte della recitazione. Forte quest’anno la presenza femminile nella selezione: ben sei i film (compresa la pellicola di chiusura) sono firmati da autrici, e in tutti i film i personaggi femminili giocano un ruolo cruciale, come ha sottolineato il Delegato Generale Giorgio Gosetti: “Una scelta risultato di una ricerca senza steccati e presupposti: abbiamo cercato il meglio e spesso lo abbiamo trovato nella sensibilità femminile. Il numero delle nazionalità rappresentate, inoltre, conferma che le Giornate spaziano nelle cinematografie di tutto il mondo e che se costanti esistono, queste non hanno bandiera o limiti”.
Tra le novità di questa edizione le “Notti veneziane”, serate alla Villa degli Autori in cui verrà dato spazio agli autori italiani con una serie di momenti d’incontro in cui raccontare e ricordare . Tra gli interventi il primo in programma è quello di Stefano Savona, autore di La strada dei Samouni, che ripercorrerà la strada che lo ha portato a Gaza, dialogherà con gli autori sul senso del mestiere e sulla natura del cinema del reale, mostrando e commentando le immagini del suo lavoro. Previsti anche Il teatro al lavoro di Massimiliano Pacifico che presenta l’avventura umana e artistica della creazione di “Elvira”, lo spettacolo di Toni Servillo tratto dalle lezioni di Louis Jouvet al Conservatorio d’Arte drammatica di Parigi nel 1940, e I villani di Daniele De Michele (Don Pasta), un viaggio nella cucina popolare italiana, amata e imitata in tutto il mondo, ma che sta morendo.
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