I suoi film migliori? Marina Cicogna non ha dubbi: “Metti una sera a cena, che realizzai contro il parere di tutti, e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” che vinse il David di Donatello nel 1970 e l’Oscar per il miglior film straniero l’anno successivo.
E da oggi la produttrice è la nuova presidente di Italia Cinema, l’agenzia per la promozione del cinema e dell’audiovisivo italiano nel mondo.
Il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia l’ha nominata all’unanimità in sostituzione di Luciana Castellina, che ha lasciato l’incarico il 10 aprile scorso, incarico nel frattempo ricoperto dall’avvocato Michele Lo Foco.
Nipote del conte Giuseppe Volpi di Misurata, presidente della Biennale d’arte di Venezia e ideatore della Mostra Internazionale di arte cinematografica, Marina Cicogna ha studiato cinema, teatro e letteratura negli Usa, avendo tra le sue insegnanti la scrittrice Marguerite Yourcenar.
Protagonista della jet set internazionale degli anni ’60, inizia la sua avventura nel cinema nel 1967.
Sua madre (“donna pacata, pratica, sempre circondata da direttori di musei, scrittori, poeti, pittori”, ha ricordato tempo fa in un’intervista al magazine “Sette”) acquista infatti la società di distribuzione Euro International Film. Il fratello Bino si occupa della parte finanziaria e lei delle scelte creative.
“Cominciai dando consigli importanti, per l’acquisto de L’uomo del banco dei pegni, Bella di giorno. Buone scelte – ha detto – mi affascinava lavorare con nuovi talenti. Bertolucci e Dario Argento, due ragazzini, collaborarono a Metti una sera a cena, o Liliana Cavani. Non solo arte. Acquistai per pochi soldi Helga, una porcheria, che però proponeva una donna – era la prima volta – ripresa mentre partoriva: il film fece molti soldi”.
In breve la Euro diventa leader del settore per poi crollare all’inizio degli anni ’70.
Lei, per un breve periodo, passa alla Paramount: “Con alcuni miei contratti personali, come Ultimo tango a Parigi di Bertolucci, un film con Petri, un altro con Damiani, preparavo Il portiere di notte. Ma gli americani cancellarono tutto” ha raccontato sempre a “Sette”.
E ancora: “La mia stagione del cinema finì in modo rovinoso: la società di mia madre aveva un patrimonio di 250 grandi film, sarebbe bastato difendere i diritti televisivi per vivere di rendita. Invece tutto fu svenduto e finì in malora”.
Oltre a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto Cicogna ha prodotto pellicole come I giovani tigri 1968 di Antonio Leonviola, Metti una sera a cena (1968) di Giuseppe Patroni Griffi, Uomini contro (1970) di Francesco Rosi e, nello stesso anno, Medea di Pier Paolo Pasolini, Lo chiameremo Andrea di Vittorio De Sica e Un uomo da rispettare di Michele Lupo, entrambi del 1972, e inoltre, nel 1973, Una breve vacanza ancora di De Sica.
Nel 1976 compare in Il comune senso del pudore, film ad episodi diretto da Alberto Sordi. Recita nel ruolo di un’esperta di cinema che, insieme ad alcuni colleghi, convince un’aspirante star a interpretare scene osè.
Prima della nomina di Moritz De Hadeln, Marina Cicogna era stata indicata dalla stampa come possibile candidata alla guida della Mostra del Cinema di Venezia.
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