Marco Pontecorvo: il mio tempo instabile con Turturro

“L’unica cosa difficile nel lavorare con John è stata dirigerlo in italiano: ha una tensione incredibile nel recitare in una lingua non sua”, rivela il regista che a Sorrento ha presentato 'TIPS'


SORRENTO. “L’unica cosa difficile nel lavorare con John Turturro è stata dirigerlo in italiano: ha una tensione incredibile nel recitare in una lingua non sua”,rivela il regista e direttore della fotografia Marco Pontecorvo, figlio di Gillo. Con Turturro prosegue un’amicizia duratura: dopo aver collaborato in vari progetti di entrambi, come il cortometraggio Ore 2: calma piatta dello stesso Pontecorvo, ora l’attore italoamericano interpreta “un ingegnere, che ha poco dell’ingegnere e molto del filosofo” in TIPS. Acronimo per Tempo instabile con probabili schiarite, è l’opera seconda del regista romano, nelle sale a partire da marzo, di cui sono state presentate le prime immagini alle Giornate Professionali.

Che tipo di commedia dobbiamo aspettarci?

Una commedia di situazione lontanissima dal film di gag e sketch. Verso i protagonisti c’è sempre uno sguardo leggero, ironico, a volte anche surreale, ma restano radicati nella realtà.

Ci racconta il plot centrale?

E’ la storia di due amici cresciuti insieme ma diversi, ognuno completa l’altro come fossero una sola persona a due facce, e un po’ invidiano le loro parti mancanti. Per questo era fondamentale che tra Lillo e Luca Zingaretti scattasse subito sintonia: i due si amano, si stimano, spero che questo arrivi sullo schermo.

E’ anche una commedia sociale, sul lavoro.

Sì, una metafora della realtà di oggi. Una commedia in cui i due personaggi si invertono le parti, il cattivo diventa buono e viceversa, ma al tempo stesso è una rappresentazione simbolica della realtà. I protagonisti hanno una cooperativa che fa divani e riscontrano seri problemi ad arrivare a fine mese. Poi, senza svelare nulla, diciamo che c’è un ritrovamento che cambia loro completamente la vita e metterà in subbuglio sia la loro esistenza che la quotidianità del paese in cui vivono, ma la loro amicizia reggerà a tutte queste spinte. Il film, insomma, ha un lieto fine.

Nel cast figura John Turturro: com’è stato ritrovarsi sul set?

Tra noi c’è un’amicizia e una stima ormai ventennale. Dirigerlo è sempre divertente, anche se questa volta è stato più complicato: i primi ciak erano del tipo “Buttala via, intanto ti alleni con la lingua”. Poverino, ha studiato tantissimo per recitare in italiano. Un giorno, disperato per un dialogo con parole complicate, è venuto da me dicendo: “Marco, che ti ho fatto di male?”.

Con quale stile ha girato il film?

Un mix di realismo ed effetti visivi. Ci stiamo lavorando proprio adesso, il film è finito ma stiamo apportando gli ultimi ritocchi al montaggio, mancano ancora mix e, appunto, effetti visivi. 

03 Dicembre 2014

Giornate Professionali 2014

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