Metti Belen tra due gay

SORRENTO – Il regista Massimo Cappelli risponde, dalle Giornate Professionali di Sorrento, alle polemiche infuriate in questi giorni a seguito della notizia che il suo nuovo film Non c’è due senza te, commedia degli equivoci gay friendly, sia stato decretato di interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nella delibera del 29 ottobre scorso, è stato infatti stabilito un finanziamento al film pari a 200mila euro. A scatenare le polemiche sembra esser stata soprattutto la presenza nel cast della show girl Belen Rodriguez, che con Tosca d’Aquino compone la parte attoriale femminile, là dove quella maschile è formata dalla coppia Fabio Troiano e Dino Abbrescia. Scherza così Troiano: “Ci scusiamo, noi non volevamo fare un film di interesse culturale: non volevamo neanche questi soldi, ce li teniamo, ma il nostro intento era solo fare una commedia!”. E l’attore descrive il suo personaggio: “Moreno è un interior designer che sta con Alfonso da anni, non ha l’idea di famiglia tradizionale, a cui invece il suo partner aspira da sempre: il suo desiderio è sposarsi e adottare un bambino. Quando il nipote di Alfonso entrerà nella loro vita, gli equilibri si romperanno, anche perché il mio personaggio incontra una donna bellissima (Belen, appunto, ndr) e ne resta affascinato. Da lì parte tutto un susseguirsi di situazioni per riconquistare, da parte di Alfonso, il suo compagno”.

Per Massimo Cappelli “Tutto ciò che ha a che fare con Belen, per una sorta di riflesso pavloviano porta a polemiche. La nostra migliore risposta sarà il film: aspettiamo che la gente vada a vederlo e poi decida di conseguenza se questo benedetto interesse culturale c’è o meno, qualunque cosa esso sia”. L’autore non è preoccupato che la querelle possa influenzare l’afflusso in sala. Il film dovrebbe uscire a fine febbraio, inizio marzo. E ancora: “Dino Abbrescia e Fabio Troiano sono una coppia molto rodata, divertente, di immediata riconoscibilità e amata dal pubblico. Da anni ragionavamo su un film che riprendesse questa coppia comica e la inserisse in situazioni nuove, alla fine abbiamo trovato un’idea originale su un argomento universale, alla portata di tutti, di cui parlano tutti i giorni tv e giornali: la presenza, in una coppia gay, di un bambino di undici anni. Avuta l’idea, abbiamo impiegato poco tempo a concretizzarla: appena sei mesi tra la scrittura e la realizzazione”.