Il 2 e il 3 luglio si terranno le Notti Bianche del Cinema, ideate e curate da Alice nella Città nell’ambito del progetto #soloalcinema in collaborazione con Anica, Anec, Accademia del Cinema Italiano – David di Donatello, U.N.I.T.A., 100autori, ANAC, UECI, CNA, Cinema e Audiovisivo, SNGCI con i Nastri d’Argento, FICE, ACEC e AFIC.
Le presentano proprio Gianluca Giannelli e Fabia Bettini di Alice, insieme a una grossa platea di artisti che ci tengono a specificare di non amare troppo la terminologia ‘talent’, preferendo ‘attori’, e tanti addetti ai lavori che hanno aderito all’iniziativa che si prefigge il compito di riportare la gente in sala.
“Le Notti Bianche saranno un tentativo di coinvolgimento di tutte le energie che agiscono per fare arrivare il cinema a un pubblico più ampio possibile – dice Giannelli – 48 ore di cinema non stop cercando di adattarsi alle esigenze che il pubblico richiedeva. Tutto questo è stato possibile grazie a un gruppo di persone a cui va il nostro enorme ringraziamento”. “Oltre alle maratone su Dario Argento e Fantozzi – anticipa Bettini – possiamo aggiungere quelle dedicate a Refn, Tarantino, Wong Kar– Wai e Chalamet, tante che si potranno vedere anche con i propri figli, omaggi speciali e poi le anteprime: Occhi blu di Michela Cescon, dopo Taormina, e Penguin Bloom da Lucky Red, che seguiamo da tempo anche come Alice nella città”.
“Siamo al 70% della nostra potenza di mercato – dice Luigi Lonigro, Presidente Nazionale Distributori Anica – Tanti film e tanto cinema italiano sta sfidando questo momento e cercare di riportare il cinema in sala. Ci sono autori, c’è il sostegno del MIC, c’è Bellocchio con Marx può aspettare. Non è un progetto spot ma un progetto con una durata nel tempo. Aspettiamo il semaforo verde con cui l’industria potrà ripartire al 100%. Madrina della manifestazione è Monica Bellucci.
“Parlo da Pesaro e ieri sera era tutto pieno, pur con le distanze – racconta Piera Detassis, Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello – Non ci credevo nemmeno io. Penso che le Notti Bianche siano una grande idea, come sempre quelle che arrivano dai ‘giovani’ di Alice nella Città. Abbiamo scelto Dario Argento perché c’erano stati troppi anni di silenzio sulla sua personalità artistica. Due anni fa gli abbiamo dato il David alla carriera. Dario sarà anche a Cannes come attore nel film di Gaspar Noè ed è sul set di Occhiali scuri con Ilenia Pastorelli. E’ una seconda giovinezza. Ha scelto lui i film, i suoi classici: L’uccello dalle piume di cristallo, Suspiria, Profondo Rosso, Opera. Poi ha scelto un film non suo, L’uomo leopardo di Jacques Tourneur. Una vera lezione di cinema”. Massimo Mescia della Volume parla dalle maratona Fantozzi: “Il 3 luglio del 2021 corre il quarto anniversario della scomparsa di Villaggio. E’ un evento prodotto da Volume e coinvolgerà moltissime sale con un biglietto unico a prezzo agevolato. Si vedranno i primi quattro film della serie, unitamente al docufilm su Villaggio diretto da Mario Sesti, La voce di Fantozzi. A Roma partiremo alle 23.00 del 3 luglio al cinema Adriano, mentre alla Casa del Cinema ci sarà un evento di inaugurazione con molti ospiti tra cui Neri Parenti, Ezio Greggio, Gianni Fantoni, Clemente Ukmar, storica controfigura di Villaggio ma soprattutto i suoi parenti. E ci sarà un annuncio mostruoso, gradito a tutti i fan”.
Pierfrancesco Favino aggiunge: “La pandemia ci ha lasciato un gran desiderio di lavorare insieme e mi auguro che questo vada avanti nel tempo per i lavoratori di tutte le categorie che si mettano insieme per il bene di ciò che facciamo. Io presenterò all’Adriano Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli. Il cinema è fico, è una cosa bella, andarci è una cosa importante per il benessere della nostra anima, è tempo da dedicare a sé stessi. Sono orgoglioso di appartenere al cinema italiano, non mi considero un talent ma un attore. Il vertice sul recovery plan a Cinecittà è stato fondamentale per ripristinare la valenza della città del cinema come simbolo”.
“Ho scelto 18 regali – dichiara Vittoria Puccini – che risponde a due delle tematiche su cui si poteva scegliere. E’ il film del mio cuore e un film da vedere insieme tra genitori e figli. Ho una figlia di 15 anni che andava al cinema con gli amici tutti i weekend, prima del lockdown. L’idea è che ance loro possano recuperare questa fondamentale abitudine. E’ una necessità primaria, dopo un anno di reclusione. E questo film ha avuto molto successo proprio tra i giovani vincendo il premio David Giovani. Sono convinta che il cinema ci sia mancato terribilmente. Tornare in sala è emozionante, al cinema ci si emoziona, si piange, ci si arrabbia di più e ogni sensazione è amplificata dal fatto che si condivide il tutto con gli altri”. “Tutti abbiamo di fronte uno scenario che sta mutando sulla destinazione del prodotto audiovisivo – interviene Fabrizio Gifuni – Per questo è importante una festa dedicata specificamente all’esperienza della sala, fatta di corpi vivi. E’ importante soprattutto per i più giovani. Figli e figlie abituate a un altro tipo di fruizione, che noi dobbiamo cercare di ‘contagiare’. Ho scelto Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto, che ha influenzato l’inizio della scelta del mestiere da parte di tantissimi attori. Io, Favino e Lo Cascio all’accademia passavamo le giornate a parlare di questo film e di Gian Maria Volontè. Un film illuminato da un regista fantastico, Elio Petri, di cui si parla forse troppo poco. Mette insieme il genere, una fotografia ancora attuale dell’Italia degli anni ’70, intelligenza, cultura, un apologo kafkiano sul potere. Gli interpreti la amano particolarmente perché anche una delle comparse regge il confronto con Randone e Volontè. Anche chi non parla o dice una battuta è motore del film insieme agli altri interpreti e questo è il senso del grande cinema”.
Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, dice: “Mi fa piacere che questa sia l’occasione per una panchina lunga, importante e allargata con, tanti talenti, e non solo talent. E’ importante esserci ed esserci in tanti per una rivalutazione importante dello schermo. E’ il tema della ripartenza in tutte le iniziative che stiamo facendo. E per i Nastri significa valorizzare il supporto della stampa, per la Fondazione è invece qualcosa che appartiene al nostro DNA”.
Così invece Mario Lorini, Presidente Associazione Nazionale Esercenti Cinema: “A titolo di tutti quelli che non vogliono essere chiamati ‘talent’ ringrazio Fabia, Gianluca e tutti quelli che lavorano per il cinema. Avvicinarsi è l’inizio, avete detto parole fantastiche, e dobbiamo lavorare proprio per i nostri ragazzi, dobbiamo spiegargli quanto anche loro che sono stati fermi e chiusi, e che hanno solo chattato, hanno bisogno di tornare a condividere le vostre opere. Quando i film passano in sala l’eco rimane, resta il loro profumo e noi esercenti lo sappiamo bene. In questo momento facciamo fatica a dialogare con le major, gli chiediamo di non escluderci rispetto alle piattaforme, dobbiamo insistere sul messaggio che la sala è un’altra cosa. L’estate forse non è un momento facile, ma gli spettatori stanno comunque venendo a dirci ‘voglio tornare’.
Il regista Stefano Sardo parla per i 100Autori, contenti per la Palma a Bellocchio: “Ci sono tanti film, da Roan Johnson A Lunardelli. Io presento La dodicesima ora, che non rivedo da molti anni. I film in sala sono sempre più belli, il film non si interrompe, sei da solo tu con il cinema ed è un momento speciale”.
Proprio Alessandro Lunardelli è tra gli ospiti della conferenza: “Finalmente La regola d’oro arriva in sala. Mi sembra un ritorno a casa, e quando si ritorna a casa ci si chiede cosa è accaduto lì fuori. Quello che tutti abbiamo vissuto. La riapertura e tanta voglia di cinema, forse per recuperare il tempo perduto e dimenticare il tempo sospeso”.
Claudio Noce specifica: “Mi sento tra i fortunati, il mio film è uscito nella ‘bolla’ di normalità creatasi tra settembre e ottobre, dopo Venezia. Padrenostro è andato in sala e abbiamo condiviso l’emozione della gente che in quella fase non vedeva l’ora di tornarci. Spero sia di buon auspicio e che stavolta il ritorno alla normalità sia definitivo”.
Gabriele D’Andrea (Lucky Red), dà alcuni ragguagli tecnici: “#Soloalcinema è un progetto interassociativo che si propone di rimettere il cinema al centro delle nostre vite e della nostra socialità. Uno dei propositi era sostenere e valorizzare idee e iniziative che venissero anche fuori dalle associazioni. Abbiamo riconosciuto in Notti Bianche l’esempio migliore di questo approccio, nuovo e collaborativo. Lavorano con Fabia e Gianluca abbiamo lavorato con entusiasmo affinché il risultato fosse all’altezza del concept di questa festa, con contenuti interessanti e grande partecipazione di attrici, attori e tutta la filiera. C’è una sinergia di forze che porterà questa festa ad avere enorme risalto. Abbiamo girato uno spot a cui hanno partecipato tantissimi attori che serve proprio ad avvicinare pubblico e artisti, la relazione più importante a cui noi facciamo mediazione. Il video è in post produzione e per le prime settimane di luglio avremo le prime versioni per organizzare il lancio. Ci saranno poi i Cinema Days, altro grande momento di ‘chiamata alle armi’, e poi ci saranno tutti i festival, da Venezia a Roma. Non abbiamo fretta né ansia, la ripartenza sarà lenta ma è importante che ci sia un approccio propositivo da parte di tutti”.
Chiude il giro Paolo Genovese: “In questo momento avere un contatto col pubblico è fondamentale. Per far ripartire la sala dobbiamo darle una mano grandissima tutti insieme. Ci siamo disabituati, a forza di vedere i film in piccoli schermi. Il nostro lavoro di portare il cinema tra le persone deve continuare, dobbiamo far capire quanto amore e quanta passione potranno ritrovare solo sul grande schermo. Partecipo a festival, incontri, tavole rotonde, proprio perché è importante vedersi in faccia col pubblico. Sono convinto che solo così il pubblico possa innamorarsi del cinema, capendo quanta vita c’è dietro un film. L’atto di ringraziamento migliore è dedicare due ore di vita a un gruppo di persone che ci vuole raccontare una storia. E se quel gruppo sta in mezzo alla gente le possibilità che le persone si innamorino del nostro lavoro sono molto più alte”.
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