Sono stati consegnati ieri sera sul palco dell’arena Porto di Catanzaro i premi della ventunesima edizione del Magna Graecia Film Festival. La rassegna cinematografica, ideata e diretta da Gianvito Casadonte, con le preziose consulenze dei giornalisti cinematografici Silvia Bizio e Antonio Capellupo, è stata sostenuta dal Ministero della Cultura, Calabria Straordinaria – brand della Regione Calabria – Assessorato al Turismo, Calabria Film Commission, Comune di Catanzaro, in collaborazione con Yes Start Up Calabria e Lilt – Lega Italiana per la lotta contro il cancro.
La giuria presieduta da Michele Alhaique e composta da Lucrezia Guidone, Francesco Brandi, Dino Abbrescia, Letizia Toni e Ivan Carlei ha assegnato a Palazzina Laf di Michele Riondino la Colonna d’oro del Brand GB Spadafora come Miglior Opera Prima con le seguenti motivazioni: “Il film riesce a coniugare una rigorosa indagine storica con una profonda umanità. È un’opera necessaria, capace di stimolare riflessioni profonde e di ispirare un cambiamento. La giuria riconosce l’audacia del regista nell’affrontare temi complessi e controversi con una sensibilità e una forza narrativa rare, e premia questo film per il suo contributo essenziale alla cultura e alla società”.
Palazzina Laf ha vinto anche il riconoscimento per la migliore sceneggiatura: “Un’opera che si distingue non solo per la sua eccellenza cinematografica – ha spiegato la giuria – ma anche per il suo profondo impatto sociale. Si tratta di un raro esempio di cinema d’inchiesta che arriva allo spettatore con intensità e immediatezza. Merito di una scrittura che offre uno sguardo acuto su questioni che rischiavano di essere dimenticate, riuscendo a mettere in primo piano le vicende umane e le problematiche sociali di un contesto che ancora oggi rimane una ferita aperta”.
Un terzo riconoscimento per il film è stato consegnato alla Migliore attrice Eva Cela “per la capacità di infondere al personaggio una forza e una tenerezza che danno all’intero racconto una speranza e una leggerezza forse irraggiungibili”.
La Miglior Regia è andata a Brando De Sica per il suo Mimì – Il principe delle tenebre, film distribuito da Luce Cinecittà. Il premio è stato consegnato dal Presidente della Calabria Film Commission Antonio Giulio Grande. Questa la motivazione: “Per il coraggio di sfidare e superare i canoni narrativi tradizionali, regalando al pubblico un’esperienza innovativa e sorprendente. Per la capacità di esplorare un genere troppo spesso trascurato nel nostro panorama cinematografico, dimostrando una rara audacia creativa attraverso una messa in scena consapevole, efficace e visionaria”.
Il Premio per Migliore attore è andato ad ex equo a Andrea Lattanzi e Francesco Lombardo, protagonisti del film Io e il Secco di Gianluca Santoni, a ritirare il riconoscimento il piccolo Francesco: “Due personaggi così lontani, il secco e Denni. I due attori riescono a creare un rapporto di grande sintonia interpretativa, di equilibrio, di gioco, dando forma a un racconto tenero e disperato. Un viaggio di reciproca trasformazione che unisce i due personaggi in un legame indissolubile e sorprendentemente credibile”.
Una menzione speciale è andata al film Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane, che ha vinto anche il Premio Giuseppe Petitto, dedicato al compianto regista calabrese. “Per la capacità di evocare emozioni profonde attraverso una narrazione attenta e poetica, dall’altro di una fredda torre è il racconto di un dilemma impossibile che travolge la vita e l’anima dei due protagonisti. Trasposto in forma cinematografica con coerenza e sensibilità da un gruppo di artisti che da anni si distinguono per originalità e ricerca, nei linguaggi narrativi nel teatro e nel cinema”.
Il Premio per il Miglior documentario è andato a Il mare nascosto di Luca Calvetta “per aver narrato la Calabria con un linguaggio artistico che, grazie ad una mirabile mediazione tra cinema, teatro, letteratura, filosofia e documentario, ha fatto vibrare le nostre corde. Le immagini dei luoghi e gli stessi personaggi, seppur reali, appaiono un mix di ricordi, sogni e metafore che rendono ancora più condivisibili valori importanti nei quali ci siamo riconosciuti”. Presenti sul palco i membri della giuria, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Antonella Iunti, la responsabile regionale delle Consulte provinciali studentesche Franca Falduto e gli studenti in rappresentanza del coordinamento regionale delle Consulte.
La giuria opere prime e seconde internazionali – presieduta da Cinzia CH Torrini e composta da Cristina Rambaldi ed Enzo Sisti – ha premiato invece Abang e Adik (Come fratelli) di Lay Jin Ong: “Un film che tratta in dettaglio di una vicenda che in questo periodo storico è un tema universale. Una storia raccontata in modo leggero, ma intensa e forte che a noi è arrivata diritta al cuore”. Menzione speciale a Inshallah A Boy di Amjad Al Rasheed “per la forza della protagonista che si ribella con ostinazione, tenacia e grande sacrificio al destino che da giovane vedova le viene imposto da una società spietata nei confronti delle donne”.
È stato consegnato durante la serata anche il Premio Vittorio De Seta – nato dalla collaborazione tra Legambiente Catanzaro e il Clorofilla Film Festival- consegnato dal presidente Francesco Blandi al film What we fight for di Sara Del Dot. Menzioni speciali per Molise Tropico Felice di Luigi Crispello e Tracce di Rocco di Marina Resta.
Nel corso della serata, a ricevere la Colonna d’oro è stato anche il regista Carlo Carlei la cui carriera – ha detto la co-direttrice artistica del MGFF e curatrice della sezione internazionale Silvia Bizio – è fonte di ispirazione per tutti i giovani che sognano di lavorare nel mondo del cinema”. “E’ un premio che mi è particolarmente caro perché è un po’ il simbolo dell’operosità calabrese e che mi ha riportato a casa”.
La Colonna d’oro Vecchio Amaro del Capo è stata consegnata dal Direttore Cinema e Serie Tv Rai Adriano De Maio al regista Giorgio Verdelli. (C.DA)
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