BERLINO – “Cinecittà è il luogo perfetto per girare un film”, lo afferma l’ambasciatore italiano Armando Varricchio in apertura del panel Film and Audiovisual Funding in Italy, ospitato al Martin Gropius Bau dallo European Film Market, alla presenza del direttore del mercato berlinese Dennis Ruth, che ha aperto la mattinata. Una sala gremita – molti gli operatori stranieri del settore, molte le domande alla fine – ha assistito all’incontro coordinato dal giornalista di Variety Nick Vivarelli per parlare delle numerose opportunità che fanno del nostro paese una location imperdibile e un partner produttivo di primo piano. Il cinema italiano, come dimostra anche la selezione qui al Festival di Berlino, è del resto sempre più internazionale, in uno scambio continuo di idee e contributi.
“Benvenuti a questo assaggio di Italia a Berlino. Quando sono entrato al Martin Gropius Bau, stamattina – ha esordito l’ambasciatore Varricchio – ho avuto l’impressione di ritrovarmi in una piazza italiana, un posto dove le persone si incontrano e stringono accordi, magari davanti a un caffè. Soprattutto, penso che questa sia un’opportunità per ritrovarci qui insieme e scambiare idee. Il cinema è il biglietto da visita perfetto per il mio Paese, da sempre associato alla cultura italiana, alla nostra eredità, grazie ai nostri grandi professionisti, non solo creativi, registi, attori, ma anche tutti coloro che lavorano in questa industria”.
“Il ruolo di Cinecittà è paradigmatico – ha esordito l’ad di Cinecittà Nicola Maccanico – e, grazie al lavoro degli ultimi tre anni, oggi l’Italia è Country in Focus offrendo al mercato internazionale del cinema anche un’infrastruttura produttiva all’avanguardia in grado di accogliere tutti i tipi di produzione. Durante il boom di Cinecittà negli anni ’60, avevamo grandi talenti, grandi registi e produttori italiani e numerose produzioni americane che sostenevano il rilancio del nostro paese dopo la Seconda guerra mondiale. Ora ci troviamo in una posizione paradossalmente simile, abbiamo il talento e si è aggiunto il tax credit, che ha reso l’Italia molto competitiva sul mercato internazionale, aprendo tutto un ventaglio di opportunità. Per il settore audiovisivo italiano, Cinecittà rappresenta le infrastrutture. Questo vale per le grandi produzioni italiane. Oggi abbiamo 20 sound stages e 18.000 metri quadrati di production capacity. Prima del 2026, avremo 25 teatri, con 12.000 metri quadrati in più, che rappresentano il +60% in termini di dimensioni. Abbiamo investito molto anche in tecnologia, abbiamo uno dei più grandi smart stages in Europa, un grande investimento che ci sta ampiamente ripagando, considerando che da quando è stato messo in funzione, a giugno 2022, è stato occupato per più di 300 giorni. Girare a Cinecittà garantisce un controllo sui costi di produzione e una maggiore sicurezza durante le riprese”.
Sul tema delle misure di sostegno è intervenuta Rossella Gaudio, analista e consulente sulle modifiche normative della DGCA-MiC: “Disponiamo di diversi strumenti a favore del settore, di cui il tax credit è sicuramente il più importante, con il budget più alto. Il nostro tax credit è molto competitivo, potendo arrivare a sostenere il 40% dei costi. Abbiamo poi a disposizione due tipi di contributi, uno automatico, l’altro selettivo. Il primo è un contributo dato alle compagnie iscritte nel Registro delle imprese, per cui quelle che chiudono accordi di co-produzione hanno accesso a punti extra e quindi ad un extra budget da investire nel proprio progetto. I contributi selettivi, invece premiano progetti di alta qualità che fanno fatica a trovare finanziamenti, scelti da una Commissione di esperti. Se poi il progetto è una co-produzione, si ha diritto a un punto in più ai fini della selezione. In più abbiamo degli strumenti specifici per favorire le co-produzioni, come il Minority Co-Production Fund, che ammontava a 5 milioni di euro nel 2019, mentre ora siamo a 6 milioni di euro, risultato di cui siamo molto soddisfatti. Il Fondo annuale per il cinema e l’audiovisivo, inoltre, ammonta quest’anno a 750 milioni di euro, uno dei più alti in Europa, aggiungendosi così al nostro grande patrimonio culturale e all’alto livello dei nostri professionisti”.
Ferdinando Fiore, direttore ICE, ha sottolineato in particolare la funzione strategica delle Film Commission. “L’ICE – ha detto Fiore – è un’agenzia governativa correlata al Ministero degli Esteri, con l’obiettivo di promuovere l’Italia nel resto del mondo, attraverso tutta una serie di attività, come la partecipazione a eventi internazionali, ma anche di attrarre investimento stranieri verso il nostro Paese. L’agenzia non si focalizza solo sui settori tradizionali del Made in Italy, come moda, design, cibo e vino, ma anche sull’industria audiovisiva attraverso un ufficio dedicato con base a Roma, partecipando ai Mercati internazionali, come l’European Film Market, il Marché du Film di Cannes e l’International Film Festival di Toronto. Inoltre, l’ICE coopera con gli attori più importanti della filiera, come la DGCA del MiC, le Film Commission, Cinecittà, Associazioni di categoria come ANICA e APA. Organizziamo la presenza di investitori stranieri in Italia, per esempio al MIA, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo di Roma”.
Roberto Stabile, responsabile dei Progetti Speciali della DGCA del MiC presso Cinecittà ha parlato nello specifico del Distribution Fund rivolto ai distributori stranieri di prodotto italiano: “In Italia stiamo lavorando duramente per portare il nostro cinema all’estero e per favorire ancora di più le co-produzioni. Il nostro lavoro si articola lungo tre linee principali: la prima è creare opportunità di co-produzione in tutti i Festival e i Mercati internazionali, favorendo l’incontro tra produttori. La seconda linea consiste nel favorire la circolazione del prodotto audiovisivo italiano e, tramite il Film Distribution Fund, nel supportare economicamente i distributori stranieri che comprano i film italiani, dando loro 50.000 euro per la distribuzione nei cinema e fino a 15.000 euro per la distribuzione online. Infine, la terza linea d’azione consiste nel favorire chi viene a girare in Italia, non solo a Cinecittà, ma anche nelle nostre meravigliose regioni dove, oltre ai fondi statali, si sommano quelli regionali e dove possiamo contare sul supporto delle Film Commission locali. Per tutti questi motivi il nostro oggi è il Paese migliore per i contenuti audiovisivi”.
Infine, Carmen Diotaiuti, vice direttore di Italy for Movies, ha illustrato le caratteristiche del progetto, uno strumento istituzionale lanciato dal MiC e gestito da Cinecittà in partnership con l’associazione Italian Film Commissions: “Una risorsa maneggevole, completa, sempre aggiornata, che offre un quadro riepilogativo di tutta la vasta gamma di informazioni sulle opportunità di finanziamento e sulle location disponibili per chi decide di girare in Italia. Un ampio archivio con le migliori location, circa duemila, accessibili su mappa e complete di informazioni tecniche e contatti della locale Film Commission. Con oltre cento schede incentivi, che è possibile consultare anche in base alla nazionalità – italiana, europea oppure extraeuropea – dei beneficiari. Le schede, concepite in modo da essere consultabili in maniera rapida, contengono la descrizione del finanziamento, rimandi diretti ai bandi ufficiali, informazioni di contatto, requisiti di base per fare domanda, scadenze, tipologie di prodotto eleggibile, fase della filiera interessata, modalità di erogazione del contributo. Nel portale anche una vasta gamma di informazioni relative ai film, inclusi itinerari cinematografici suggeriti e notizie quotidianamente aggiornate su set e incentivi”.
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