RomeVideoGameLab, nella sua seconda giornata (4-7 novembre), presso gli Studi di via Tuscolana ha ospitato nel pomeriggio una ricca tavola rotonda, organizzata da Rai Cinema in collaborazione con Anica, nell’ambito della mostra “Cinema Futuro” curata da Simone Arcagni: l’incontro è stato dedicato all’attuale scenario dello storytelling e alla produzione di contenuti digitali, di cui hanno dibattuto docenti, artisti, produttori e anche Nicola Maccanico, AD di Cinecittà.
Il primo tempo del convegno – moderato da Carlo Rodomonti, responsabile Marketing Strategico e Digital Rai Cinema, e proprio da Arcagni, docente all’Università di Palermo – è stato espressamente dedicato a “L’attuale scenario dello storytelling digitale”: “un termine un po’ generico, ma usato apposta perché manca ancora un vocabolario specifico connesso al digitale, infatti non parliamo solo di una tool box, ma dietro all’utilizzo delle macchine c’è il digitale come forma culturale e creativa, un sistema che porta possibilmente a nuovi racconti, ma anche a nuove dinamiche produttive, così a nuovi modelli distribuitivi e nuovi pubblici, nuove strategie di comunicazione, e così via… verso un mondo che sta producendo sempre più nella direzione dell’ibridazione: le cose si stanno incrociando in una maniera veloce che abbiamo bisogno di mappare”, spiega il professore.
“La realtà è che qui il vero padrone di casa è il mondo digitale”, esordisce Maccanico. “Digitale è una delle parole più presenti nelle nostre quotidianità, ma che ha fatto più fatica a rappresentare la realtà che può raggiungere: oggi è stabile nelle nostre vite professionali, oltre che personali. Mi sono reso conto quanto sia fondamentale anche per la vita degli studi cinematografici: oggi uno studio ha un’enorme possibilità di sviluppo, anche e soprattutto perché attraverso la VR e gli strumenti dell’evoluzione tecnologica si può realizzare quello che una volta si poteva girare solo in esterni. Il digitale ha la flessibilità già propria del mondo artistico, entrambi sono basati su principi di fluidità. Il percorso ha dei punti cardine: economico, infatti l’avvicinamento del digitale al mondo creativo amplia le potenzialità a fronte degli stessi investimenti, per un’economia più democratica; l’atterraggio del digitale nel mondo creativo ci consente di immaginare maggiori turnover e un’internazionalizzazione del lavoro, con la possibilità solida di competere in altri territori; tengo anche a riconoscere quanto l’Anica abbia capito come il mondo dell’audiovisivo debba saper abbracciare il digitale per abbracciare il mondo di domani. E il mondo dei videogiochi, che parte lontanissimo da quello dell’audiovisivo tradizionale, oggi ne rappresenta un grado di convergenza sempre più strutturale: come si costruisce un videogioco non è così distante da come si fa un film o una serie. Grazie a tutto questo, la possibilità di fare cultura e sviluppare una coscienza etica è molto più dominante; l’edutainment applicato alle potenzialità del digitale ci consente di pensare a cittadini migliori attraverso momenti di svago: la combinazione tra sociale e digitale è un’opportunità per la nostra epoca”.
In questo contesto, come accennato dall’AD, sono presenti alcuni dei protagonisti italiani delle produzioni digitali più innovative, membri della neonata unione Anica Editori e Creators Digitali, creata per promuovere un’industria culturale digitale e innovativa, per codificare i nuovi mestieri del digitale, per cooperare sulla formazione con università e centri di ricerca, e per diventare un riferimento per le istituzioni nazionali, locali ed internazionali. Così, per Francesca Medolago Albani – segretario generale di Anica: “L’Associazione è un contesto che esiste dal secondo dopoguerra, che ha visto tantissime trasformazioni nel corso del tempo: questa evoluzione attuale, questa prima uscita dell’Unione, ne è plasticamente la rappresentazione. Manuela Cacciamani – presidente Editori e Creators Digitali – ha promosso e aggregato soggetti differenti intorno ad un tavolo comune dove condividere esperienze, competenze e anche radici molto differenti, trovando un terreno di lavoro di interesse collettivo, seppur da imprese che nascono su intuizioni dei singoli soggetti, con differenti punti di partenza. Pensiamo Anica non sia un punto di arrivo, ma cercherà di sfruttare questo dinamismo a favore di tutte le altre forme imprenditoriali intorno all’intrattenimento e alla creatività: è una sfida, l’idea è darsi obiettivi concreti con tutti i nuovi associati, perché sia fruttifero per tutti”.
Infatti, la founder di One More Pictures, e appunto Presidente della neonata Unione Anica, Caccciamani, segue dichiarando: “Io amo dire che Cinecittà è la sintesi di talento, tradizione e tecnologia: è un posto magico in cui il talento è contagioso, e che nella Fabbrica dei Sogni venga fatto un Festival del videogame ne è una conferma. Per l’Unione, abbiamo trovato più ‘isole’ e le abbiamo connesse: Anica ha deciso di darci uno spazio per maturare insieme esperienze e competenze, vogliamo far diventare alcuni mestieri un’industria importante”.
Così, Nicola Maccanico continua sottolineando come “Per Cinecittà è una grandissima opportunità: è nostro interesse sviluppare questo tipo di attività, perché la Cinecittà che immagino è quella in cui queste cose potranno accadere al massimo livello. Se Cinecittà vuole essere leader internazionale, non può non essere al centro di questo percorso, per una logica culturale, per quella sociale e per un interesse di business”.
E per Derrick de Kerckhove – direttore scientifico di “Media Duemila” e Osservatorio TuttiMedia – “è interessante che Cinecittà sia aperta a queste opportunità di narrazione”. Il professore continua spiegando: “Mi interessa molto come la VR non nasca dal digitale, ma con Cervantes, con Don Chisciotte, in cui un uomo si immagina la Realtà Virtuale prima del digitale, ed è così che succede nella mente di tutti noi. Ci sono alcune nuove tecnologie strepitose: Replika, totalmente nuova, in cui si costituisce una storia da una chat box; e, ancor più strepitosa, GPT3”, ovvero Generative Pre-trained Transformer 3, modello di linguaggio autoregressivo che utilizza il deep learning per produrre un testo simile a quello umano, e in questo universo.
Tra gli altri numerosi ospiti e interventi, che rappresentano anche una dimensione diffusa sul territorio nazionale, Paolo Bigazzi – Owner Iter Research; Omar Rashid – regista e produttore – Co-Founder Gold Enterprise; Christian Nucibella – Founder Chairman FIloBlu.
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