“È un’idea nata dieci anni fa, tanto è durata la mia ricerca… purtroppo in questi anni non ho potuto dedicare molto tempo a questo progetto”, racconta il giornalista e scrittore Stefano Curone a Cinecittà News, dopo la presentazione del suo libro, Lo schermo dipinto, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
“Quando vidi il film Van Gogh (1991) di Maurice Pialat, mi venne voglia di rivedere quello di Vincente Minnelli, Brama di vivere (1956), con Kirk Douglas, e in quell’occasione ho cominciato a ragionare su come la vita dell’artista fosse interpretata in maniera diversa. Allora poi ho deciso di vedere un terzo film sul pittore olandese, quello di Altman (Vincent & Theo, 1990, ndr), e mi è sembrato interessantissimo fare raffronti tra le varie interpretazioni del personaggio. Così poi sono andato a cercare tutti i film che sono stati distribuiti in Italia, prima su Van Gogh poi sugli altri pittori”.
Il libro segue il lungo abbraccio tra il cinema, la pittura e i singoli artisti nella loro veste di eroi cinematografici, ripercorrendone le rappresentazioni e le reinterpretazioni di registi come Altman, Burton, Greenaway, Huston, Losey, Minnelli, Mizoguchi, Pasolini, Rosi, Tarkovskij o i fratelli Taviani.
Una cavalcata che attraversa i secoli, dal Trecento ad oggi, dalla quale emergono le straordinarie figure di Giotto, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Rembrandt, Vermeer, Toulouse-Lautrec, Renoir, van Gogh, Gauguin, Klimt, Modigliani, Picasso, Dalí, Kahlo, Warhol, solo per citare alcuni nomi: un viaggio nella storia del cinema e della pittura, attraverso due linguaggi che si sono sempre confrontati, alimentando il nostro immaginario.
Lo schermo dipinto è il frutto di un lavoro molto prezioso, a cui cinefili e amanti della pittura saranno estremamente ed eternamente grati. C’è un intero mondo, infatti, dipinto sul grande schermo, e la capacità della settima arte di raccontare le storie e la Storia riguarda anche la pittura stessa, così come le avventurose vicende degli artisti di ogni tempo, contenute nelle oltre 500 pagine del volume.
Il libro contiene le schede di oltre 70 film, che integrano le narrazioni filmiche con i dati storici reali. I più curiosi vi troveranno anche un dettagliato elenco di tutti i dipinti che appaiono nei titoli trattati, rintracciabili anche nell’indice delle opere.
“Uno dei concetti dai quali è partita questa operazione è che il cinema da sempre racconta storie, e racconta anche ‘la Storia’, continua Curone. “Nessuno mai aveva affrontato specificamente il fatto che una parte della grande storia dell’umanità raccontata dal cinema riguarda la storia dell’arte e in particolare della pittura, che è in assoluto la più rappresentata sul grande schermo, anche per affinità di linguaggio: sono due arti visive, quindi si capisce che il cinema abbia sempre avuto una particolare sensibilità nei suoi confronti: gli esempi di tutto ciò vanno da Giotto fino al ‘900, questa è l’altra cosa che mi ha molto interessato”, chiosa l’autore. “Oltre alla possibilità di ricostruire, attraverso il cinema, un bel pezzo di storia della pittura mondiale”.
Lo schermo dipinto – Storia della pittura al cinema, da Giotto a Warhol – di Stefano Curone – Edizioni Sabinae, 2024 – In libreria a marzo 2024
Stefano Curone (Genova, 1958), giornalista, ha collaborato con il quotidiano ‘Il Lavoro’, poi con le riviste ‘Segnocinema’ e ‘Cineforum’. Ha lavorato nella redazione Cultura e Spettacoli del TG1 Rai vincendo il Premio Ilaria Alpi con Tutti pazzi per Bollywood, speciale dedicato al cinema indiano. Ha ideato rassegne cinematografiche e organizzato e curato mostre di pittura e di fotografia. Ha collaborato ai volumi Mimmo Rotella. Effaçage (2005), Gianni Berengo Gardin. Antologia (2008) e curato il catalogo Gianni Berengo Gardin – Elliott Erwitt. Nei luoghi di Piero della Francesca (2010).
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