In sala dal 14 aprile con Vision Distribution Gli idoli delle donne, commedia di Eros Puglielli e Lillo e Greg, con il noto duo comico come protagonista in compagnia di Ilaria Spada, Francesco Arca, Maryna, Daniela Piperno, Simone Colombari, Jonathan Guerrero, Valerio Lundini, Marco Marzocca e Corrado Guzzanti.
E’ una produzione Lucky Red in collaborazione con Vision, Sky e Prime Video. Filippo (Francesco Arca) è un gigolò avvenente e desiderato. E’ talmente sexy che non ha bisogno di essere acuto o intelligente, appena le donne lo vedono gli saltano addosso. Ma a causa di un incidente è costretto a una plastica facciale che lo rende uguale a Lillo… e qui allora si trova in vera difficoltà. L’unica persona in grado di aiutarlo è un gigolò di grande esperienza (Greg) che si è ritirato dal giro diventando una sorta di santone dell’autostima, ma il training non è sufficiente. Sulla strada di Filippo capita però Juanita, giovane e bella colombiana che desidera tanto un uomo… qualunque uomo. Putroppo è la figlia di due pericolosi narcotrafficanti. La conferenza è occasione per riflettere sulla sopravvivenza delle sale. “Non sono le piattaforme a metterle in pericolo – dice Occhipinti di Lucky Red – ma il Covid. Poco prima di Natale abbiamo avuto un ottimo weekend ma poi è arrivata la notizia che per andare al cinema serviva il tampone e c’è stato un crollo. La ripresa però sta avvenendo, in Italia più velocemente che in alti paesi”. Lillo Commenta: “noi lavoriamo sia al cinema che a teatro ma il pubblico tende a pensare che il film si possa vedere facilmente anche fuori dalla sala. Però il nostro cinema è di intrattenimento e la risata condivisa è importante. E’ un’esperienza diversa. Le due ore vengono valorizzate proprio da questo, soprattutto se le sale sono piene”.
Greg interpreta un ‘bello’, ma sostiene invece che “la mia pettinatura era ridicola. Se qualcosa non ti funziona nella vita ti ritiri, come il mio personaggio. Io lo faccio spesso ascoltando musica, suonando, leggendo, componendo, scrivendo, meditando. Ma a una certa età si comincia a riflettere sul significato della propria presenza sul pianeta. Lui lo fa attraverso i santoni. Io mi sono legato a correnti neopagane celtiche o norrene, come la Wicca.
E questo ci rende simili”: “A me invece – fa da contraltare Lillo – appaga l’Amatriciana. Ma so che Greg è più riflessivo di me, il personaggio gli somiglia. Con Guzzanti invece abbiamo fatto LOL. Ma lui mi odiava perché lo facevo ridere e vincevo. Abbiamo interagito poco su LOL, qui invece parecchio, e Corrado ha colorito meravigliosamente il personaggio”.
“Ma abbiamo decenni di cene insieme alle spalle – commenta Guzzanti – era tutto familiare. Ridiamo spesso insieme e la sinergia era perfetta. Di solito ti danno un copione invitandoti a improvvisare e fare come vuoi, e il sistema funziona. Il problema è semmai per i montatori. Si aggiungevano continuamente cose improvvisando. E penso sempre a quel poverino che deve mettere tutto insieme. Ma questo aiuta, la mia paura è che si sente il gergo ‘scrittese’. Cioè quando si sente che la battuta è scritta e meccanica. Quando invece puoi aggiungere elementi teatrali, anche col rischio di esagerare, funziona tutto meglio”.
“Juanita – commenta Maryna, star del web – mi somiglia. Mio papà è spagnolo quindi non ho avuto problemi con l’accento. C’è anche una similitudine col romano ‘mi padre, tu padre’. E’ molto passionale, e quando mai mi capiterà di essere la donna dei sogni di Lillo, con tutto il rispetto per Francesco Arca. Il problema è che mi faceva ridere. E poi mi piacciono gli uomini con la pancia, era difficile controllarmi. Quando lavoro sul web sono io la regista, qui non potevo rivedere subito quello che avevo fatto, la struttura è completamente diversa, ma un prodotto di qualità sul web può essere ritenuto anche cinema e viceversa. Funziona la qualità”. Puglielli sottolinea “si può fare il cinema con qualsiasi mezzo, e si potrebbe proiettare un contenuto non cinematografico sul grande schermo. E’ un grande misunderstanding. Il web ha diversi archi di attenzione, una diversa struttura, ma alla fine vince il prodotto. Il film aveva il giusto budget, confesso che la mia esperienza di realizzare film con budget bassi ha contribuito a renderlo più ricco, ma funziona anche la sinergia di idee e menti messe insieme. Se ognuno porta un pezzo, non è scontato che tutto si metta insieme, ma in questo caso ha funzionato perfettamente. Idee, location, gag, tutto. Questo dà all’opera un grande carico energetico”.
Dice Ilaria Spada: “Il mio spagnolo si deve a un’amica colombiana. Ho iniziato a provarci sul set di Una famiglia mostruosa e incredibilmente appena faccio un accento latino gli uomini si interessano. Ed è lì che Lillo mi ha detto che avrei potuto interpretare il personaggio per la prima volta”.
Piperno spiega: “Nel film sono una seria cretina. Ed è la cosa più divertente che possa capitare a un’attrice brillante. Ma questo è vero per tutti i personaggi del film, se vogliamo. Poi c’è l’insofferenza, un sentimento che mi piace tanto, quando lo si trattiene si diventa buffi. Il personaggio di Lillo mi ha cambiato la vita, mi ha fatto diventare ricca, ma quando diventa brutto non sopporto più il suo parlare per luoghi comuni”.
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