LEGGE CINEMA, VERSO DOVE?

Una folta platea di registi, produttori, distributori e figure istituzionali era presente al convegno “Legislazione cinematografica: prospettive e proposte” promosso dall’Associazione Gulliver a Roma al Residence Ripetta.
Un appuntamento annuale che vede da sempre le diverse categorie del settore impegnate ad affrontare con proposte e confronto di idee il funzionamento dell’industria e del mercato cinematografico e che quest’anno si è concentrato proprio sull’auspicata riforma.
Nell’ambito del convegno è stato infatti presentato un documento programmatico stilato dal “Coordinamento culturale cinematografico” – composto da Anac, Fac, Fic, Ficc, Sncci, Sngci e Ucca – in sostanza le strategie di fondo a cui lo Stato dovrebbe ispirare, secondo i firmatari della bozza, la nuova politica per il cinema.
Il documento affronta infatti i momenti fondamentali della macchina cinema: il sostegno alla produzione (Articolo 8 e Fondo di garanzia), la distribuzione, l’esercizio cinematografico, l’antitrust, gli incentivi fiscali, il gruppo cinematografico pubblico, il fondo per lo sviluppo, le commissioni.
Oltre all’introduzione di Francesco Maselli, sono intervenuti i produttori Enzo Porcelli e Riccardo Tozzi, il segretario generale del ministero per i Beni e le Attività culturali Carmelo Rocca, il sottosegretario Nicola Bono, Rossana Rummo direttore generale per il cinema, Carlo Macchitella direttore generale di Rai Cinema, Luciana Castellina Presidente di Italia Cinema, il regista Carlo Lizzani, il presidente della Scuola nazionale di cinema Lino Miccicché, il critico cinematografico e presidente del Sncci Bruno Torri, l’esponente dei Ds Vincenzo Vita.
In particolare, il governo ha recepito l’esigenza di aprire un tavolo di discussione con le categorie. Proposta a cui anche l’Anica, per bocca del presidente designato Gianni Massaro, ha aderito con entuasiamo.