‘Le fate ignoranti’ 20 anni dopo, in forma seriale

Esce il 13 aprile sulla piattaforma Disney+ la nuova serie Le fate ignoranti, che ricalca le orme dell’apprezzato film di Ferzan Özpetek


Esce il 13 aprile sulla piattaforma Disney+ la nuova serie Le fate ignoranti, che ricalca le orme dell’apprezzato film di Ferzan Özpetek, che torna qui a dirigere assieme a Gianluca Mazzella.

Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta sono i protagonisti della serie insieme a Luca Argentero, Carla Signoris, Serra Yilmaz (membro anche del cast del film originale), BurakDeniz, Paola Minaccioni, Ambra Angiolini, Anna Ferzetti, Edoardo Purgatori e Filippo Scicchitano. Nel cast anche Lilith Primavera, Edoardo Siravo, Samuel Garofalo, Maria Teresa Baluyot, Patrizia Loreti, Giulia Greco e Mimma Lovoi.

E’ la prima serie italiana Disney Original, e sarà visibile in oltre 50 paesi. 8 gli episodi, scritti da Gianni Romoli e Özpetek (che fa da showrunner), in collaborazione con Carlotta Corradi e Massimo Bacchini, per la produzione di Tilde Corsi per R&C Produzioni.

Come nel film, Antonia (Capotondi), dopo la morte del marito scopre che egli aveva una relazione con un giovane uomo. Devastata e incredula, va a conoscerlo e comincia con lui una relazione di profonda amicizia, che vede coinvolta anche la sua cerchia, composta da tanti personaggi profondi ed eterogenei. Punta di diamante la colonna sonora che vede Mina interpretare il brano originale ‘Buttare l’amore’.

“L’idea – dice Özpetek – viene da Tilde Corsi. Il film aprì uno sguardo nuovo sull’idea di tradimento, lo ha sdoganato. Ma il punto era far incontrare due mondi diversi e apparentemente inconciliabili. A partire dalla sceneggiatura mi è venuta voglia di cambiare le cose, ad esempio l’incidente l’ho voluto davanti al Colosseo, ma mi dicevano che davanti al Colosseo nessuno doveva morire. Ho convinto il Comune spiegando che il personaggio a un certo momento si sarebbe alzato, non sarebbe morto. Il lavoro di lui era inizialmente il gommista, ma poi mi sono innamorato del lavoro di scenografi dell’Opera. E poi volevo far vedere Roma in maniera non turistica, usando piazza Navona o posti inediti. A serializzare la storia è stato Romoli, è il mio idolo, io lavoro di ‘sesto senso’. A volte improvvisavo, mi dicevano che non potevo, ma alla fine la Disney approvava. E ho capito che avevano fiducia in me e nella squadra. Ma bisognava sempre tener presente che la serie era di stampo internazionale, bisognava tener presente che doveva essere compresa anche in Thailandia o in altri paesi dove il film non era mai arrivato”. 

Romoli spiega: “il film era collocato all’inizio del nuovo millennio dove la gente cominciava ad accogliere la diversità. Il punto di vista era quello della protagonista. Ora c’è un mondo di uguali, quindi abbiamo molti punti di vista. E’ la storia di un gruppo e la forma seriale aiuta a trattare le storie individuali di tutti i personaggi. Purtroppo però oggi c’è invece chiusura, ci sentiamo circondati da pericoli e il gruppo diventa un gruppo di resistenza, un avamposto”:

“Le nuove generazioni sono meno bacchettone delle vecchie per fortuna .- commenta ancora il regista – ma quando uscì Le fate ignoranti pensavano tutti che non avrebbe funzionato, infatti partimmo con 50 copie e solo dopo divennero 300. Oggi mia nipote scopre che io sono gay e non fa una piega, è qualcosa di completamente diverso”.

Circa le politiche di inclusività della Disney commenta: “per noi è stato importante che la Disney non abbia visto nei personaggi delle rappresentazioni della comunità LGBT ma delle persone. Si tratta di parlare di uomini e donne e della vita, siamo tutti uguali e diversi. Nella mia carriera ho sempre mischiato le carte, non definisco le persone in un modo o nell’altro. Certo, nei miei film si parla spesso di omosessualità, ma io non metto l’argomento dell’omosessualità nei film. Sono gli altri che lo tolgono. E faccio sì che siano i personaggi ad avvicinarsi agli attori, piuttosto che il contrario”.

Dichiara Capotondi: “Oggi forse è anche accettabile per una donna che il marito l’abbia tradita con un uomo, ma il fulcro del dolore di Antonia è che ci fosse una vita dietro a questo tradimento, una casa. E poi è particolarmente furba e malandrina, la sceneggiatura è stata viva, ci sono stati tanti cambiamenti in corso. Tutti ci chiedevamo se avremmo potuto essere creativi con una piattaforma a capo del tutto, ma è stato invece possibile, portando elementi del mio temperamento, così diverso da quello di Margherita Buy che interpretò Antonia nel film, attrice che adoro e che ho contattato prima di girare il film, ma molto più riservata di me”.

Scarpetta racconta: “In un film hai una scena per trasmettere un’emozione mentre in una serie puoi avere addirittura un episodio. Le scene cambiavano in continuazione, si sperimentava, non ci si fossilizzava mai su quello che era stato scritto”.

Ambra Angiolini interpreta una donna che ha una storia con un’altra donna (Anna Ferzetti): “ci siamo spesso dimenticate di essere una coppia di ragazze. E nelle scene più esplicite quello imbarazzato era Ferzan”.

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08 Aprile 2022

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