La zona d’interesse (The Zone of Interest) di Jonathan Glazer torna in sala il 26, 27, 28 e 29 gennaio per la Giornata della Memoria, dopo il suo percorso costellato di premi – 171 nominations e 61 vinti, tra cui due Premi Oscar (miglior film internazionale e miglior sonoro), il Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes, tre Bafta, e la più recente designazione di “Film della Critica 2024” da parte del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
Definito “il miglior film sull’Olocausto dai tempi di Schindler’s List” dal Premio Oscar Steven Spielberg e “il film del secolo” dal Premio Oscar Alfonso Cuarón, celebrato dalla critica che l’ha accolto come “capolavoro geniale”, “capolavoro contemporaneo”, “un’opera ipnotica”, “un film come nessun altro”, “un lungometraggio necessario”, “duro e bellissimo”, “un film imperdibile”, “epocale”. Il film ha saputo infatti, con un sorprendente linguaggio cinematografico potente e innovativo, conquistare un posto nell’immaginario collettivo, varcando i confini del grande schermo per diventare un tema di stringente attualità e di discussione tra i taste maker e gli opinion leader.
Un film che è andato oltre il cinema e che ha convogliato riflessioni, spunti di discussione, dibattiti, che hanno investito la politica, la società, la cultura, diventando un vero e proprio cult, un must see.
I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, distributori italiani del film, dopo il grande successo di box office dello scorso anno (il film ha totalizzato 4.841.953,89€ di incasso con 723.008 presenze), hanno deciso di riprogrammare La zona d’interesse per quattro giorni in occasione della Giornata della Memoria, proprio per l’alto valore di testimonianza del film, che rappresenta l’opera chiamata a raccogliere in questo decennio l’eredità dei grandi capolavori del cinema che, da Schindler’s List a Il Pianista, da Train de Vie a La Vita è bella, hanno raccontato una delle pagine più buie della storia del Novecento.
Una deliziosa villetta, un giardino paradisiaco e l’agghiacciante serenità di una famiglia che, tra gite in barca e feste in piscina, ignora l’orrore al di là del muro, in uno sconvolgente ritratto della banalità del male. Un capolavoro cinematografico acclarato che porta il tema dell’Olocausto in territori assolutamente finora inesplorati. Reinventando il grande romanzo di Martin Amis, Jonathan Glazer ha realizzato un film epocale sullo Sguardo e sulla percezione soggettiva portando d’un colpo il Cinema avanti di un secolo, con la più pura emozionante ed estrema sperimentazione in termini di stile, visione, linguaggio.
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