Avrebbe compiuto 84 anni il 13 gennaio Gianni Rondolino scomparso nella notte tra l’8 e il 9 gennaio nella sua casa torinese. Già professore ordinario di Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino, Rondolino, critico cinematografico per “La Stampa” e direttore della collana di cinema di Utet, aveva fondato nel 1981 con Ansano Giannarelli il Festival internazionale cinema giovani, diventato poi Torino Film Festival nel 1997.
Autore di numerosi testi dalla “Storia del cinema d’animazione” alle monografie dedicate a Visconti, Rossellini, Eijzenstejn, e soprattutto una “Storia del cinema”, volume conosciuto come “il Rondolone” per le dimensioni (quasi 800 pagine) più volte riedito, Rondolino aveva allevato una generazione di cinefili.
“Aveva il pallino di volersi fare capire da tutti, talvolta ripeteva e ripeteva gli stessi concetti con il desiderio che gli studenti capissero cosa voleva dire -ricorda Steve Della Casa, suo studente e oggi noto critico – Di Gianni colpivano due cose: la capacità di stanare le nuove leve, come fece nell’82 quando convocò me, Alberto Barbera e Roberto Turigliatto, per fondare il Festival Giovani, e la curiosità intellettuale infinita. Avrebbe potuto fare il ‘barone’ universitario dopo una vita da docente, invece si è circondato tutta la vita di giovani ed esordienti”.
Paolo Damilano, presidente di Film Commission e del Museo del Cinema, ha dichiarato alla ‘Stampa’ che “se la città oggi è una capitale del cinema italiano molto del merito va a Gianni Rondolino che ha saputo dare una centralità nazionale agli eventi che sono cresciuti a Torino. E lo ha fatto grazie alla passione e alla forza della sua straordinaria cultura cinematografica. Lascia un grande vuoto e non va dimenticato”.
“Gianni Rondolino è stato un intellettuale raffinato ed insieme un grande e appassionato divulgatore, capace di leggere la realtà e rappresentarla attraverso i linguaggi del cinema. Il suo raccontare la storia del cinema ha innamorato migliaia di studenti che lo hanno seguito, riconoscendo in lui il segno di una mente straordinaria – così lo ha ricordato il sindaco di Torino Piero Fassino sulla ‘Stampa’ – Rondolino ha dedicato al cinema l’intera sua esistenza fu critico autorevole e riconosciuto, maestro per generazioni che ai suoi insegnamenti continuano a ispirarsi, organizzatore instancabile di iniziative culturali. A lui si deve se il Museo nazionale del Cinema di Torino è diventato una delle istituzioni culturali cinematografiche più importanti d’Europa. Così come a lui si deve il Festival Cinema Giovani poi trasformatosi nel TorinoFilmFestival”.
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