E’ un classico e riuscitissimo what if movie, Una notte con la regina, in sala dal 7 aprile con Teodora Film. Una spumeggiante commedia sentimentale che parte da una circostanza storica per ricamarci sopra con libertà una fiaba non inverosimile, anzi del tutto credibile. La notte dell’8 maggio 1945, il V-day, la futura regina Elisabetta II allora diciannovenne, insieme alla sorella Margaret, di appena 14 anni, chiese e ottenne il permesso di uscire da palazzo per unirsi ai festeggiamenti nelle strade di Londra. La seconda guerra mondiale era giunta al termine, dopo enormi sofferenze e grandi perdite, particolarmente sentite proprio nella capitale britannica, e ora la gioia era al culmine e tutti volevano una cosa sola: lanciarsi senza freni in una notte di alcol e sesso. La circostanza è storicamente documentata: ebbero davvero dal padre, re Giorgio VI, il permesso di libera uscita da Buckingham Palace, dove vivevano praticamente recluse. Il sovrano annotò sul suo diario: “Povere care, non si sono mai divertite”. Ma le auguste ragazze vennero accompagnate da uno stuolo di persone, sedici in tutto tra dame di compagna e nobili ufficiali. Uscirono a piedi, Lilibet Windsor indossava la sobria uniforme del Servizio territoriale ausiliario, corpo femminile dell’esercito britannico in cui si era arruolata. “Ero terrorizzata di essere riconosciuta”, raccontò la futura sovrana in una rarissima intervista alla Bbc nel 1985. “Mi ricordo file di sconosciuti prendersi a braccetto e camminare lungo Whitehall. Noi seguivamo quell’ondata di felicità e sollievo”. Trascinate dalla folla le due principesse arrivarono a Piccadilly Circus ed entrarono in una discoteca a Leicester Square. Ma a mezzanotte la “royal night out” era terminata.
Fin qui la Storia con la “s” maiuscola, ma il film di Julian Jarrold (Becoming Jane, Ritorno a Brideshead) arriva fino all’alba seguente. Immagina che le due principesse, eludendo la sorveglianza dei due ufficiali incaricati di far loro da chaperon, si perdano tra la folla: Margaret al seguito di un militare animato da intenzioni non proprio cavalleresche che finirà per portarla in un bordello a Soho, la più matura e responsabile Lilibet alla sua ricerca, prima da sola e ben presto accompagnata da Jack, un giovane aviere di estrazione proletaria e di idee non proprio monarchiche che, incontrato per caso sull’autobus (dove era salita senza biglietto), non se la sente di lasciarla al suo destino. Un po’ come in Vacanze romane di William Wyler, il motore della storia è la voglia di vivere una vita normale con tutto quello che questo comporta, ma anche la reciproca conoscenza tra i due personaggi, che parte con una certa diffidenza reciproca e finisce per far scoccare una scintilla. “L’idea di due principesse in giro per la città in incognito è molto intrigante – sintetizza il regista – è una storia vera che affascina tutti, ma nessuno sa cosa sia esattamente accaduto. Il film è un episodio di fantasia che trae spunto da quella storia vera, ma anche una commedia avventurosa e romantica”.
Nei ruoli delle due principesse troviamo la canadese Sarah Gadon, attrice di Cronenberg, che è la risoluta Elisabetta, e Bel Powley, l’immatura e sovraeccitata Margaret, mentre Jack Reynor è l’aviere di cui Lilibet, com’è prevedibile, un po’ s’innamora. Completano il cast Rupert Everett (Giorgio VI), sovrano balbuziente – l’abbiamo visto in azione anche ne Il discorso del re – qui impegnato nel preparare, faticosamente, il discorso alla nazione, ed Emily Watson (Elisabetta I).
La sceneggiatura ha avuto l’ok della Royal Parks Authority e la produzione ha ottenuto anche l’autorizzazione a girare ai cancelli di Buckingham Palace la scena dei reali che si affacciano al balcone di fronte alla folla osannante. Ma chissà se Elisabetta II, che il 21 aprile compirà 90 anni, avrà voglia di vedere il film e ripensare a quella notte.
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