23 agosto, 1927: Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti vengono giustiziati sulla sedia elettrica nello Stato del Massachusetts. Cinquant’anni dopo, nel 1971 il regista Giuliano Montaldo realizza un film sulla loro storia incredibile e sconvolgente. Il titolo è Sacco e Vanzetti e diventa immediatamente un manifesto contro l’intolleranza, l’ingiustizia, la pena di morte. Un grande successo internazionale, un cinema di impegno che fa da spartiacque per le coscienze e che posiziona la carriera di Montaldo a un livello di eccellenza. Grazie al film si costituisce un comitato di riabilitazione e nel 1977 Michael Dukakis, governatore del Massachusetts, proclama la riabilitazione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, dichiarando al mondo intero la loro innocenza.
A raccontare i retroscena di questo straordinario lavoro, il documentario La morte legale – Giuliano Montaldo e la genesi del film Sacco e Vanzetti di Silvia Giulietti e Giotto Barbieri, che raccoglie le testimonianze dirette di Montaldo che racconta in prima persona genesi e motivazioni di questa importante avventura cinematografica dalla gestazione travagliata, rivelando il percorso artistico e produttivo di un film fondamentale per la storia del cinema, ma anche per la coscienza storica. Tra le altre testimonianze quella del maestro Ennio Morricone che firmò una straordinaria colonna sonora che, con la canzone “Here’s to you” cantata da Joan Baez, è diventata simbolo di libertà e di difesa dei diritti umani. Ma anche le voci della protagonista femminile Rosanna Fratello, premiata all’epoca con il Nastro d’argento, che ricorda il bel rapporto di amicizia con il regista e con gli altri interpreti proseguito anche dopo la fine delle riprese, di Vera Pescarolo Montaldo, collaboratrice e moglie di Montaldo, di Luigi Botta, studioso del caso Sacco e Vanzetti e del critico cinematografico Mario Sesti.
Gli autori ci catapultano in un viaggio storico, politico, professionale, umano soprattutto, che parte dagli Anni ’20, attraversa gli Anni ’70 e arriva fino ai giorni nostri, toccando temi delicati come l’immigrazione, la tolleranza. la pena di morte, la manipolazione delle prove per punire due innocenti che l’autorità vuole incastrare fin da subito. Tutte questioni di estrema attualità e un grande insegnamento da tramandare alle future generazioni. La morte legale riesce a raccontare la storia attraverso il cinema e il cinema attraverso la storia. Un documentario in cui è il cinema a raccontare la storia, che parla di pena di morte e di pregiudizio contro gli immigrati, che analizza il passato per capire il presente facendo largo uso dei materiali d’Archivio, dai filmati dell’ Istituto Luce alle di scena del film Sacco e Vanzetti provenienti dell’Archivio Storico Enrico Appetito. Arricchito dai disegni dell’illustratore Remo Fuiano.
Prodotto da iFrame, La morte legale esce nelle sale giovedì 11 ottobre con Distribuzione Indipendente.
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