La chioma di Berenice: i vincitori

5 è il numero perfetto di Igort ottiene il maggior numero di riconoscimenti, migliori attori Claudia Gerini e Pierfrancesco Favino


Si è svolta domenica 15 dicembre la cerimonia di premiazione della 21esima edizione del premio Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice, condotta da Silvia Boschero e Savino Zaba. Il Premio è stato promosso dalla CNA Nazionale (CNA Benessere e Sanità e CNA Cinema e Audiovisivo) e dalla Fondazione Ecipa, con il contributo del Mibact (Direzione Generale Cinema ed Audiovisivo).  Le giurie, presiedute dalla scenografa e costumista Graziella Pera e dal regista Giuseppe Piccioni hanno assegnato 22 riconoscimenti annuali ed un premio speciale.

5 è il numero perfetto di Igort si aggiudica il maggior numero di statuette con sette riconoscimenti: per la migliore acconciatura (Alberta Giuliani), i migliori costumi (Nicoletta Taranta), la migliore scenografia (Nello Giorgetti), la miglior colonna sonora (D-Ross&Startuffo), la miglior produttrice (Marina Marzotto), il miglior regista (Igor Tuveri) ed il miglior montaggio (Esmeralda Calabria e Walter Fasano).

La fiction Il nome della rosa di Giacomo Battiato si aggiudica cinque riconoscimenti: per la migliore acconciatura (Mauro Tamagnini), il miglior trucco (Luigi Rocchetti), i migliori costumi (Maurizio Millenotti), la migliore scenografia (Francesco Frigeri) ed il miglior attore (Stefano Fresi).

Claudia Gerini è stata premiata come migliore attrice per il film A mano disarmata, tratto dal libro autobiografico di Federica Angeli, mentre Pierfrancesco Favino è stato premiato come migliore attore per il film Il traditore di Marco Bellocchio, film selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2020. Antonia Liskova ha ricevuto la Chioma di Berenice come migliore attrice per la fiction Basta un paio di baffi di Fabrizio Costa. Riconoscimenti ai produttori Maurizio Tini ed Angelo Barbagallo, rispettivamente per la fiction Il silenzio dell’acqua di Pier Belloni e per il film Lo spietato di Renato De Maria. Laurentina Guidotti ed Isabella Cocuzza ricevono il premio per la miglior produttrice, rispettivamente per la fiction Duisburg, linea di sangue di Enzo Monteleone e per il film Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani.

Il truccatore Franco Casagni si distingue per la sua collaborazione nel film televisivo La mossa del cavallo: c’era una volta Vigata di Gianluca Maria Tavarelli, mentre Daniele Vicari riceve la statuetta come miglior regista per la fiction Prima che la notte. Andrea Guerra vince per la colonna sonora della fiction Amore pensaci tu di ‎Francesco Pavolini‎ e ‎Vincenzo Terracciano. Infine, un riconoscimento speciale a Stefania Ippoliti, per il ruolo svolto dalla Italian Film Commissions nel 2019 a sostegno del cinema indipendente e per la promozione delle figure professionali del cinema e dei territori.

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16 Dicembre 2019

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