Compie 50 anni la Cappella Underground di Trieste, uno degli storici filmclub sorti in Italia attorno al 1968. Dal dicembre di quell’anno la Cappella ha cambiato spesso casa e rimane tuttora in piena attività. Per festeggiare l’anniversario le istituzioni triestine gli dedicano tavole rotonde, mostre d’arte, cicli di cinema underground.
Il Cinema d’essai Ariston, gestito dalla Cappella, in questi giorni ospita la rassegna “10 x 50”, una maratona composta da dieci anteprime di film inediti e di classici restaurati. Paolo Mereghetti introduce Il Mereghetti 2019, assieme alla proiezione di uno dei suoi favoriti a “4 stelle” più recenti: I diari di Angela – Noi due cineasti (2018) di Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian. Andrea Magnani introduce invece Easy – Un viaggio facile facile (2017), una pellicola di successo internazionale che ha avuto tra i partner produttivi proprio la Cappella Underground. Elisabetta Sgarbi introduce I nomi del signor Sulčič (2018), un’opera d’ispirazione letteraria girata a Trieste e che ha tra gli interpreti due noti intellettuali mitteleuropei: Giorgio Pressburger e Claudio Magris. Lorenzo Codelli introduce Jonas Mekas (1968) di Gideon Bachmann. Un vivacissimo ritratto del padre fondatore del movimento underground americano scomparso giorni fa a 97 anni. Il documentario è stato restaurato recentemente da Cinemazero di Pordenone e dalla Cineteca del Friuli di Gemona.
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