Anche la vita eterna ha un prezzo, serie comprese.
Con la quinta stagione in uscita oggi su Netflix, quasi in sordina, si conclude Disincanto, la serie fantasy di Matt Groening, il celebre e amatissimo papà dei Simpson.
Quel che appare subito chiaro sin dai primi fotogrammi di Un pesce fuor d’acqua, il primo dei dieci episodi disponibili sulla piattaforma, è che per la principessa Bean il sogno di riportare in vita la madre Dagmar si è ormai trasformato in un incubo terrificante.
Il destino di Dreamland è appeso a un filo: madre e figlia combattono per la bellezza, il potere e l’immortalità in una lotta senza esclusione di colpi (e a dir la verità anche un po’ ridondante), mentre continuano le disavventure alcolizzate della stessa Bean, del suo esuberante compagno Elfo e del suo demone personale, Luci.
Per salvare il regno dal malvagio dominio della regina Dagmar, oltre a sconfiggerla, Bean deve sfuggire a una nefasta profezia che presto la vedrebbe uccidere qualcuno che ama. La posta in gioco è più alta che mai: i nostri eroi, infatti, affrontano nell’ordine Satana, un cadavere senza testa, un perfido scienziato… e la cosa più terribile in assoluto, il loro vero destino.
Senza spoilerare nulla di più degli episodi successivi, possiamo dire che questa quinta e ultima stagione di Disincanto è un po’ come se ripercorresse uno ad uno tutti gli elementi della serie Netflix, riproponendo e ridando luce a personaggi, luoghi e momenti clou. In effetti nel corso degli anni Disincanto si era andata un po’ complicando, a partire dall’affollamento smisurato di personaggi, fino alla sempre più complessa mitologia e agli incongruenti regni imperanti.
Se Futurama, frutto dello stesso genio di Groening (1999-2003), brillò nella sua divertentissima demolizione del genere fantascientifico e dei suoi classici, Disincanto sembrava volesse replicare l’operazione nei confronti dell’universo fantasy, ma in questo caso lo ha fatto con dubbi risultati.
Di sicuro la quinta parte scivola via con eleganza, ma senza stupore o colpi di scena, concludendo la terza serie di animazione per adulti di Netflix più longeva di sempre con 50 episodi in totale, superata solo da Big Mouth con 61 episodi e Bojack Horseman con 77 episodi.
Le voci della serie sono quelle di Abbi Jacobson (Bean), Eric Andre (Luci) e Nat Faxon (Elfo) insieme a John Di Maggio, Tress MacNeille, Richard Ayoade, Matt Berry, Noel Fielding, Meredith Hagner, David Herman, Sharon Horgan, Maurice LaMarche, Lucy Montgomery e Billy West.
Il formato è di 10 episodi da circa 30 minuti
I produttori esecutivi sono lo stesso Matt Groening con Josh Weinstein, Claudia Katz e Deanna MacLellan.
L’animazione è prodotta da Rough Draft Studios, Inc.
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