L’Europa del Novecento

La caduta del Muro e l’ingresso dell’euro, il genocidio degli ebrei e la nascita dell’europarlamento, la guerra dei Balcani e la morte di De Gasperi. Il ‘900, un secolo più lungo e più largo degli altri, raccontato per immagini. È la nuova sfida dell’Istituto Luce, un progetto che richiederà forse una decina d’anni di lavoro varato oggi, a pochi passi dal ministero dei Beni Culturali, in Piazza del Collegio Romano, con un convegno intitolato “L’Europa del Novecento, i cento anni che hanno trasformato il cuore del mondo”. Andrea Piersanti, presidente del Luce, ha introdotto i relatori, tra cui il cardinal Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha richiamato le radici cristiane dell’Europa con accenti polemici nei confronti della nuova Costituzione continentale appena varata. Mentre i registi Folco Quilici e Krzysztof Zanussi, assieme agli studiosi Mario Morcellini e Valerio Castronovo hanno illustrato linee tematiche e difficoltà di un progetto grandioso, che coinvolgerà altri archivi audiovisivi ma che parte dall’ingente patrimonio del Luce: 12.000 cinegiornali, 9.000 documentari, 3 milioni di fotografie raccolte in ottant’anni di vita e messe a disposizione del pubblico con un capillare lavoro di catalogazione e digitalizzazione avviato all’inizio degli anni ’90 che oggi rende accessibili quei materiali anche via internet (http://www.luce.it/). E’ del ’91 la nascita della Storia d’Italia del XX secolo, 62 puntate in DVD con il contributo di Castronovo, Renzo De Felice e Pietro Scoppola. Piersanti sottolinea come le immagini che possono cambiare il modo di scrivere la storia abbiano modificato culture, aspettative e abitudini di cittadini che, spesso per la prima volta, vedevano il mondo attraverso i cinegiornali o le Settimane Incom. Mentre il sottosegretario alle Telecomunicazioni Giancarlo Innocenzi si chiede: come mai non si è ancora trovato uno strumento per creare un’identità comune degli europei e arginare l’immaginario americano? “Questo strumento – risponde – è la memoria, la matrice che tiene legati i vari paesi. L’Istituto Luce, oggi, non è più una stanza polverosa. Il Luce, con Cinecittà Holding, l’Anica e la Rai possono unire le forze, e i materiali delle teche, per creare contenuti per il satellite e il digitale terrestre”.