TAORMINA – Una vita sfortunata, passata tra case popolari, doppi lavori, zero privilegi. Poi la pandemia, il licenziamento e la voglia improvvisa di mettersi in gioco. Infine, il successo immediato, inimmaginabile, globale. È questa, in breve, la vita di Khaby Lame, l’influencer italo-senegalese che con i suoi brevi video comici e il suo sorriso irresistibile è diventato l’influencer più seguito al mondo.
Lame, nei suoi appena 23 anni, ha già calcato i palcoscenici più prestigiosi e lavorato con i brand e i talenti migliori al mondo. Oggi, però, grazie alla richiesta diretta del Taormina Film Festival e del suo direttore artistico Barrett Wissman, debutta nel ruolo di regista, con un cortometraggio autobiografico dal titolo I am Khabane in cui racconta la sua storia. “Facevo video nella mia cameretta. – racconta il neo-regista – La gente pensa che bisogna avere chissacché per arrivare, ma non serve avere una telecamera da 3mila euro. Io avevo l’I-phone 5g, facevo le mie riprese senza neanche la luce a cerchio. Mettevo su Youtube lo schermo bianco e me lo sparavo in faccia. Facevo da me. Dallo sport, all’arte, qualsiasi sia il tuo obiettivo, l’importante è metterci il cuore”.
La passione di Khaby Lame per il cinema e la narrazione audiovisiva nasce molto tempo fa: “Quando ero piccolo guardavo Il Principe di Bel-Air e volevo essere come Will Smith, volevo diventare un comico come lui. I compagni che ridevano di me, ora mi chiedono di fargli i video-saluti”.
“Mia madre diceva sempre: qualsiasi cosa ti faccia paura, non sarà mai grande quanto il sogno che hai dentro di te, perché quello oltrepassa ogni paura. – dice Lame davanti a un pubblico fatto perlopiù di bambini e ragazzi – Ci tengo molto a questo cortometraggio, spero vi sia piaciuto. Continuerò a fare recitazione e a studiare cinema, perché ho fatto una promessa a mia madre: che un giorno avrebbe visto l’Oscar di suo figlio sul comodino. Non ci sarà niente che mi possa fermare nel mio sogno. So che sto guardando le stelle, che è un sogno così difficile che anche Dicaprio e Will Smith lo hanno vinto solo di recente. Se anche non ci riuscissi, potrò dirò che ci ho provato fino alla fine”.
Alla luce del suo percorso fuori da comune e della sua naturale simpatia, si perdonerà al giovane influencer qualche ingenuo esercizio retorico, perché nasconde il desiderio di diventare un modello positivo per chi lo segue. Nel suo corto, usa la metafora del boxeur: “Ho scelto il pugilato perché a volte ci sembra di stare in un ring, con la vita che ti prende a pugni. Sei da solo e devi combattere con le tue paure e devi avere la forza di rialzarti ogni volta che cadi”.
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