Kosslick: “Felice per Fuocoammare, farò il tifo per voi”

Dieter Kosslick, direttore della Berlinale, ha commentato l'avventura americana del film di Gianfranco Rosi, durante il tradizionale incontro pre-festival con la stampa internazionale


BERLINO – “Sono felicissimo che Fuocoammare sia in corsa per gli Oscar. E meno male che Vi presento Toni Erdmann non è un documentario, così posso tifare per il film italiano”. Così Dieter Kosslick, direttore della Berlinale, ha commentato l’avventura americana del film di Gianfranco Rosi, vincitore a Berlino dell’Orso d’oro nel 2016, durante il tradizionale incontro pre-festival con la stampa internazionale nella capitale tedesca. “Non parlerei di débâcle italiana”, ha aggiunto, rispondendo a Cinecittà News proposito della scarsa presenza del cinema italiano nel programma della 67a edizione del festival. “Nelle sezioni Panorama Special, Generation e Forum ci sono tre bellissimi titoli italiani (Call Me By Your Name di Luca Guadagnino, la coproduzione Amélie Rennt di Tobias Wiemann e ORG di Fernando Birri, del 1979, che viene riproposto, ndr). E il vostro cinema, a giudicare dagli Orsi d’oro che ha portato a casa ultimamente, non mi sembra affatto in crisi. Vuol dire che quest’anno sarà il turno di qualcun altro”. E per gli italiani, ha concluso, “abbiamo in serbo una sorpresa che annunceremo martedì durante la conferenza stampa. Posso solo dire che si tratta di un ospite italiano – ha detto, confermando le voci di un possibile premio alla carriera a un personaggio di portata internazionale – sono certo che ne sarete molto orgogliosi”.

In attesa della conferenza stampa ufficiale, Kosslick ha annunciato il manifesto programmatico della 67a edizione del festival, confermando il taglio politico della selezione. “In tempi bui come questi, in cui assistiamo in molti paesi al terribile ritorno degli spettri della discriminazione e della chiusura delle frontiere, la cultura deve reagire. Molti dei film in concorso sono accomunati da una riflessione amara sulla direzione deprimente che sta prendendo la politica internazionale. Una riflessione che tuttavia non nega l’apertura alla speranza”. Particolarmente significativo in questo contesto il film di Aki Kaurismäki The Other Side of Hope – apparentemente il film “campione” del direttore, ruolo che l’anno scorso fu proprio di Fuocoammare – in cui “si parla di politica, ma anche di famiglia, altro filo rosso importante di questa edizione accanto al colonialismo e alle sue conseguenze”.

Particolarmente ampia la selezione di film dal Centro e Sud America: “Non potevamo prevedere che il Messico sarebbe diventato un paese così centrale nella scena politica. Ma siamo ancora più felici, adesso, di averlo scelto come paese-focus di quest’anno”, ha detto Kosslick alludendo alle recenti dichiarazioni del presidente Donald Trump sulla chiusura della frontiera con gli Stati Uniti. “Sono molto orgoglioso di annunciare che tutti gli ospiti internazionali invitati hanno accettato e parteciperanno”, ha poi concluso il direttore confermando la presenza sul red carpet, tra gli altri, di Penelope Cruz, Hugh Jackman, Patrick Stewart, Robert Pattinson e “Madame Deneuve“.

Nessun particolare accorgimento sarebbe stato preso per rafforzare le misure di sicurezza a poco più di un mese dall’attentato al mercatino di Breitscheidplatz: “Non è cambiato niente: l’anno scorso, in questo periodo, parlavamo delle misure di sicurezza da prendere dopo l’attentato a Parigi. Abbiamo sempre prestato molta attenzione a questo aspetto, lavoriamo a stretto contatto con la polizia. Naturalmente le borse saranno controllate e ci sarà il divieto di portare in sala zaini dalle dimensioni eccezionali. Ma la Berlinale continuerà normalmente, come ogni anno, senza nuove misure restrittive”.

27 Gennaio 2017

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