“Realisticamente, sarebbe difficile fare di nuovo un lungometraggio” afferma Ken Loach, 87 anni il prossimo giugno. E così, se quanto afferma corrispondesse a verità, The Old Oak sarà probabilmente il suo ultimo film.
“The Hollywood Reporter” l’ha incontrato in vista della sua 15ma anteprima al Festival di Cannes: “I film richiedono un paio d’anni e io avrò quasi 90 anni … e le tue abilità diminuiscono, la tua memoria a breve termine va e la mia vista è piuttosto spazzatura ora, quindi è abbastanza complicato”.
Loach ha raccontato che per The Old Oak non ha patito difficoltà a gestire le esigenze fisiche richieste dalle lunghe giornate lavorative, ma è diventato più difficile sostenere, “con buon umore”, “l’energia emotiva nervosa” di cui ha bisogno per impostare il ritmo durante le riprese e per mantenere lo slancio.
Loach, quando ha portato Jimmy’s Hall in Concorso a Cannes nel 2014, annunciò che sarebbe stato il suo ultimo film. Ma l’elezione del governo conservatore nel 2015 e i conseguenti tagli ai benefici sociali lo hanno portato a fare un passo indietro e tornare dietro la macchina da presa per I, Daniel Blake (2016). Il film, un potente attacco al sistema di benefici del Regno Unito, ha fatto guadagnare a Loach la sua seconda Palma d’oro da record (dopo Il vento che accarezza l’erba del 2006) ed è diventato un grido di battaglia per la giustizia sociale in tutto il mondo. È seguito nel 2019 Sorry We Missed You, un forte attacco alla natura fragile e dannosa della gig economy, raccontata attraverso la storia di un uomo che lavora per un servizio di consegna simile ad Amazon. Presentandolo ancora a Cannes, Loach aveva detto che il film sarebbe stato il suo ultimo sulla Croisette. Così non è stato.
The Old Oak, che come I, Daniel Blake e Sorry We Missed You, è anch’esso ambientato e girato nel nord-est dell’Inghilterra, ruota intorno all’ultimo pub rimasto in piedi in un ex villaggio minerario caduto in disgrazia dopo 30 anni di declino. Il luogo diventa un focolaio di tensione dopo l’arrivo dei profughi siriani.
Loach dice di aver affrontato il film consapevole che probabilmente sarebbe stato l’ultimo. “Non sono sicuro di poter tornare di nuovo in campo”, ha dichirato. Se dovesse essere l’ultimo lungometraggio di Loach, The Old Oak segnerà la fine di una luminosa carriera lunga più di 60 anni.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute