PESCARA – Protagonista indiscusso di questa 28ma edizione del Cartoons on the Bay è stato il grande regista John Musker, vera e propria leggenda dell’animazione mondiale, premiato con il Pulcinella Career Award. A dispetto dei suoi 70 anni, è sempre stato disponibile, gioioso e vitale, disegnando generosamente caricature, firmando autografi, raccontando in un incontro apposito il suo ultimo splendido cortometraggio musicale I’m Hip, in cui ha presentato uno a uno gli oltre 120 personaggi presenti al suo interno, tra volti celebri dello spettacolo, amici e parenti. In chiusura del festival ha nuovamente incontrato il pubblico per ripercorrere i suoi 40 anni di carriera all’interno della Disney, che senza il suo apporto non sarebbe il colosso che oggi conosciamo.
“Io e i miei sette fratelli e sorelle siamo tutti stati incoraggiati a fare cose creative da nostra madre. Da bambino disegnavo tutto il tempo. Alle superiori ho iniziato a fare caricature dei miei professori. Sarei potuto diventare un fumettista editoriale, un caricaturista”. Musker ha raccontato brevemente la sua formazione scolastica prima di concentrarsi sul corso che cambierà la sua vita e quella di tanti altri artisti, un corso di formazione voluto dalla Disney per imporre un cambio generazionale sul finire degli anni ’70. Una classe strabordante di talento, la sua, che ci ha regalato animatori, sceneggiatori e registi del calibro di John Lasseter, Brad Bird, Tim Burton, Bruce Morris e tanti altri. “Fui parte della prima ondata di assunti. Iniziammo tutti a lavorare alla Disney nel 1977, nella settimana in cui usciva nelle sale Guerre Stellari. Una settimana speciale”.
“Red e Toby è stata la prima occasione per la nostra generazione di lavorare con i grandi maestri. Volevano un regista giovane che potesse lavorare con loro. Per me era una situazione scomoda perché ero stato imposto agli altri registi che non mi volevano con loro. Chiedemmo a Tim Burton di fare i disegni, ma a loro non piacquero, secondo loro non erano disegni degni di Disney. Io insistetti e mi rimossero dall’incarico, mandandomi a lavorare a Basil l’investigatopo con Ron Clements. Quando hai dei dubbi, basa il tuo cattivo sul tuo capo e io lo feci. Il villain di quel film, Ratigan, è ispirato all’ex amministratore delegato della Disney, Ron Miller, un uomo gigantesco”.
Fu l’inizio di una collaborazione che prosegui per oltre trent’anni, passando da alcuni dei film più importanti di quello che è stato definito come il Rinascimento Disney, a partire da La Sirenetta, progetto che fu presentato da Clements in una celebre evento definito “Gong Show” in cui vennero presentati alcuni importanti film come Bianca e Bernie 2 e Il pianeta del tesoro.
“Per il nostro prossimo film volevano che facessi Il lago dei cigni, un progetto simile a La Sirenetta. Un’altra era un film su un leone in Africa, ma chi sarebbe mai andato a vederlo? Il terzo è stato quello che volevamo fare: Aladdin”. Idea cruciale apportata dal duo Musker-Clements fu quella di trattare il genio come un personaggio comico: “Il disegno del genio è cambiato: è diventato un po’ più panciuto, abbiamo pensato a renderlo iconico. Doveva sembrare possente”.
Poi è stato il turno di Hercules, perché “eravamo affascinati dalla mitologia greca. Volevamo fare un film sugli sport, un film comico e un po’ demenziale”. Per l’occasione Musker ha portato al pubblico di Pescara un divertentissimo filmato di repertorio in cui viene mostrato un test in live action della famosa scena della canzone “Ti vada o no” che racconta l’innamoramento di Meg per Hercules.
Gli ultimi film di Musker sono stati tre film unici: Il Pianeta del Tesoro, finalmente realizzato dopo oltre 15 anni di rifiuti utilizzando massicciamente la CGI, La principessa e il ranocchio, l’ultimo classico Disney in 2d, e, infine, il candidato all’Oscar Oceania, in cui i registi poterono sperimentare per la prima volta un’animazione interamente in digitale.
“In Oceania, il maiale era Ron e io ero il galletto. Peccato che alla prima proiezione ai dirigenti, non piacquero nessuno dei due. Non volevamo toglierli perché erano divertenti e comunicavano. Riuscimmo a far mantenere il maialino ma per salvare il gallo avevamo solo un giorno di tempo. Per renderlo più divertente avevamo una sola occasione: ridurre a zero il suo quoziente intellettivo. Abbiamo deformato il modello rendendolo molto più stupito. Alla fine il gallo è sopravvissuto e per festeggiare siamo andati a mangiare pollo”. A parte questi due personaggi, solo vagamente ispirati a John e Ron, i due registi si sono inseriti in tutti i loro film, con dei brevi per quanto spassosi camei, come quello ne La principessa e il ranocchio, dove vengono investiti dall’esplosione di una torta.
In chiusura, Musker ha voluto salutare il pubblico di Pescara con un augurio alle nuove generazioni di animatori e registi presenti in sala: “Vi auguro di avere tanta fortuna e di divertivi nella vostra carriera quanto ho fatto io nella mia”.
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