Un classico della Festa, gli Incontri Ravvicinati. La 16ma edizione della manifestazione capitolina dedicata al Cinema conferma uno degli appuntamenti tradizionali, gli “a tu per tu” del direttore artistico Antonio Monda con una stella dello spettacolo, che, per l’occasione della prima giornata, è stata Jessica Chastain, protagonista e produttrice del film d’apertura, The Eyes of Tammy Faye (leggi articolo).
Come da tradizione, la conversazione sul palco ruota intorno a tre sequenze cinematografiche, in questo caso tre titoli che hanno visto interprete l’attrice statunitense. Partendo dalla fine, ovvero dall’ultimo film di cui è protagonista, appunto l’opera di apertura della Festa, Jessica Chastain – completo in raso blu elettrico, tacco a spillo nero e consueta cascata di capelli rame ad incorniciare il viso – riflette subito sul suo ruolo, non solo d’attrice, ma spesso anche di produttrice: “Sono stata coinvolta nel 2012, ero colpita dalla storia di questa donna, diversa da quella conosciuta tramite i media: mi piace essere provocatrice nelle scelte, ma con The Eyes of Tammy Faye volevo rovesciare tutto, raccontare una storia autentica, basata sull’amore, e produrre mi ha consentito di farlo. Credo sia importante raccontare qualcosa che riguardi l’amore”.
La coreografia della conversazione, poi, prende il passo dalla prima delle tre clip, estratta da Zero Dark Thirty (2012). “Amo Kathryne Bigelow (che l’ha diretto): per preparami al personaggio – l’agente che è riuscita a trovare Osama Bin Laden – ho fatto moltissima ricerca, è stata un’immersione. Avevo riempito tutte le stanze d’albergo in cui vivevo con delle immagini. La donna da me interpretata usava una terminologia specifica, quindi ho seguito lo script perché non si può improvvisare quel vocabolario. Ho avuto il grande vantaggio di parlare con la donna che ho interpretato: sono anche rimasta scioccata di quanto in quel momento la CIA facesse affidamento sulle donne, mentre prima non c’era una tale fiducia; è un’ulteriore prova di quanto siano fantastiche le donne”.
La seconda clip, da 1981: Indagine a New York (2014) di J.C.Chandor, offre lo spunto per parlare di Oscar Isaac, con cui Jessica Chastain condivide anche la scena della serie Scene da un matrimonio: “Il mio rapporto con l’originale (di Ingmar Bergman) era di conoscenza e amore: quello che è stato interessante per me era che non fosse un remake, ma una modernizzazione. Con Isaac, la cosa buffa è che riusciamo a leggerci il pensiero: è una cosa particolare, così conosci dell’altro gli schemi che segue, e questa dinamica continua a sorprendermi; essere sullo stesso livello mi solleva, smetto di pensare alla performance e penso a stare dentro la scena. Quando c’è tanta fiducia, però, ci si può anche ferire: adesso voglio prendermi del tempo per rilavorare con lui, perché ci sono state scene di confine tra l’attore, a cui voglio molto bene, e il personaggio”. E poi, per chiosare sul ruolo nel film di Chandler, Chastain spiega: “Ogni volta devo trovare un seme di connessione col personaggio, anche se è molto lontano da me: devo avere un momento in cui riconoscere un punto in cui identificarmi, è il mio modo per empatizzare”.
Ma è The Three of Life (2011) di Terrence Malick a scuotere l’emozione dell’attrice, cui scende qualche lacrima alla visione della sequenza dal film: “Mi provoca forti emozioni guardare queste scene, scusate: sono 10 anni che non guardo il film. Mi commuovo perché Malick ti insegna perdono, grazia, amore: è il mio film prediletto. Restituisce senso di giocosità, di famiglia: è stato incredibile in termini di recitazione, mi sembra una cosa separata dalla mia carriera, mi sembra una poesia per immagini. È l’unico film che, dopo che non ci sarò più, la mia famiglia potrà guardare e lì trovare con me la più forte connessione possibile. È come se lui scrivesse sull’acqua: non si può rimanere stagnanti, così scopri la magia di essere vivo”.
Il futuro di Jessica Chastain sullo schermo è con la cantante country Tammy Wynette, persona reale a cui l’attrice darà vita: “Si tratta di 6 episodi e sono e entusiasta di esplorare la musica: cantare mi mette a disagio ma voglio fare cose che mi stimolino in questa direzione”, conclude l’attrice.
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