Italia: un hub di opportunità, con il cuore a Cinecittà

Si è tenuto al Cinema Barberini durante la giornata di apertura del MIA il panel “Italia, un hub produttivo ricco di opportunità”


Si è tenuto al Cinema Barberini durante la giornata di apertura del MIA il panel “Italia, un hub produttivo ricco di opportunità”.

Moderato da Paolo Sinopoli, responsabile della rivista ‘Box’ Office’, l’evento ha visto la partecipazione di Nicola Maccanico, ad di Cinecittà, Andrea Scrosati, Group COO e CEO Europe di Fremantle e Gaspard De Chavegnac, co-CEO di Asacha Media Group. 

Dice Scrosati, circa il recente investimento su Cinecittà: “In questo paese la presenza di straordinari talenti in tutti i segmenti è un fatto, da 2000 anni. Negli ultimi cento anni, quelli del cinema e della tv, il nostro paese ha vissuto una fase bellissima, che ha visto Cinecittà protagonista, e in cui il paese era il luogo fisico dove si realizzavano le produzioni. Questa infrastruttura è ora tornata, dopo un momento in cui i registi lavoravano in Italia ma aspettavano, come Muccino, la chiamata da Hollywood. Mancava una infrastruttura produttiva, quindi un sistema di regole, come il tax-credit, ma anche la presenza di chi la produzione di fatto la fa. Oggi la stragrande maggioranza delle società di produzione italiane competono coi colleghi francesi, inglesi, tedeschi e statunitensi. Questo ha permesso di riportare qui la produzione che prima si faceva all’estero perché mancava il contesto. L’intervento fatto dal governo italiano, sul tax credit, è stato fondamentale. Ormai si analizza quello che succede nel mondo e quindi i sistemi possono anche entrare in competizione. Quello italiano, oggi, è uno dei migliori del mondo, inoltre essendo un sistema automatico che si basa sui numeri disintermedia rispetto alla politica, il che era un elemento respingente. Dopodiché è arrivata un’infrastruttura fisica. Di recente abbiamo lavorato con Angelina Jolie per una trasposizione di un libro di Baricco, lei voleva lavorare tra Los Angeles e il Messico ma le abbiamo proposto piuttosto l’Italia e Cinecittà, e lei è rimasta estremamente soddisfatta”.

Asacha, compagnia francese con l’anima italiana, prende è il nome da un vulcano che contiene al suo interno altri tre vulcani, e nasce in stretta collaborazione con le due società italiane Stand By Me di Simona Ercolani e Picomedia di Roberto Sessa e la società francese Mintee Studio delle quali ha acquisito le quote di maggioranza. I tre gruppi portano in dote un volume d’affari complessivo di 50 milioni.

De Chavegnac commenta: “Asacha è stata creata due anni fa in un momento in cui il mercato cambiava totalmente con l’arrivo degli streamer e con i miei partner abbiamo deciso di creare una nuova realtà con una nuova filosofia dove potessero trovare casa molti talenti da tutta Europa, con la consapevolezza che lavorare con gli streamer non è la stessa cosa che lavorare con i broadcaster tradizionali. In Italia abbiamo trovato in particolare Stand by me e Picomedia, l’idea è diventare coerente in maniera da spingere i produttori locali in Europa a far meglio e generare più profitti, al contempo scoprendo nuovi talenti. L’Italia è sempre stato un mercato forte e dinamico che tira fuori nomi importanti, nel nostro modo di vedere la cultura italiana non è distante da quella francese. Il sistema italiano è moderno e interessante, anche comparato con quello francese, con tutti i suoi incentivi come il tax-credit, ora abbiamo iniziato a lavorare in maniera costante con gli streamer e siamo contenti dei risultati”.

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11 Ottobre 2022

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