Istruttoria su Anica e Anec in seguito a denuncia del Piccolo America

L'elemento da accertare è "una intesa restrittiva della concorrenza, consistente in una concertazione volta a ostacolare l'approvvigionamento dei film da parte delle arene a titolo gratuito"


L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti dell’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali), dell’Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) e dell’Anec Lazio per accertare “una presunta intesa restrittiva della concorrenza, consistente in una concertazione volta a ostacolare l’approvvigionamento dei film da parte delle arene a titolo gratuito”.

In particolare, l’Autorità ipotizza, almeno dal 2018 e sino alla stagione 2020, l’esistenza di “un’azione concertata, riferibile ad una parte sostanziale dell’industria cinematografica italiana, finalizzata ad orientare le case di distribuzione e/o i loro intermediari a negare i film alle arene a titolo gratuito, o comunque per subordinare il rilascio delle liberatorie a condizioni sempre più stringenti”.     

Contestualmente all’avvio dell’istruttoria, l’Autorità ha avviato un procedimento volto all’adozione di misure cautelari ex art. 14 bis della legge n. 287/90. Dagli atti risulterebbe, infatti, che, “pur essendo oramai imminente l’avvio della programmazione, gli organizzatori dei cinema all’aperto in varie parti del territorio nazionale hanno ottenuto un numero estremamente limitato di autorizzazioni, tale da rendere improbabile la possibilità dello svolgimento delle manifestazioni”.     

Rispetto alle stagioni precedenti, quindi, “l’azione di boicottaggio ipotizzata ha assunto caratteristiche tali da rendere dubbia la stessa sopravvivenza di questa tipologia di operatori, rendendo irreparabile il danno derivante dall’intesa stessa. Di qui la necessità di un intervento cautelare che miri a far cessare tempestivamente l’intesa”.

Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle predette associazioni Anica, Anec e Anec Lazio per acquisire documenti utili ai fini dell’istruttoria.    

L’Antitrust ritiene che “le arene a titolo gratuito costituiscano una componente importante dell’offerta cinematografica nel periodo estivo e la loro soppressione, o comunque la loro forte penalizzazione, danneggerebbe significativamente, in ultima analisi, il consumatore finale, soprattutto in questo momento di emergenza e di crisi economica diffusa”.

Il Cinema Piccolo America ha fatto sapere con un comunicato che “l’istruttoria – si legge in una nota firmata da Valerio Carocci – pubblicata sul sito AGCM, è stata avviata in seguito alla denuncia che noi, assieme al Comitato Balduina, abbiamo effettuato il 5 agosto 2019, alla quale hanno fatto seguito ulteriori denunce da parte di Cinemusica Nova e dell’associazione Laboratorio di quartiere Giambellino Lorenteggio, operanti nelle regioni Emilia Romagna, Abruzzo, Marche e Lombardia. Il totale della documentazione fornita da noi e dalle altre associazioni supera le 1000 pagine.

L’Autorità Antitrust questa mattina ha svolto ispezioni nella sede di ANICA, presieduta da Francesco Rutelli, e nelle sedi di ANEC e di ANEC Lazio. L’AGCM ci ha infatti notificato oggi via pec l’avvio un’istruttoria per accertare un’intesa «restrittiva della concorrenza, consistente in una concertazione volta a ostacolare l’approvvigionamento dei film da parte delle arene a titolo gratuito, in violazione dell’articolo 101 Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea e/o dell’articolo 2 della L. n. 287/90».

Nei giorni scorsi l’ANICA di Francesco Rutelli aveva etichettato la nostra denuncia pubblica come “fake news” e smentito ogni azione volta a bloccare l’organizzazione dei nostri eventi culturali gratuiti per i cittadini, così come fatto anche da Luigi Lonigro, direttore di 01 Distribution, controllata da Rai Cinema.

Alla luce di quanto sopra confermiamo la stagione 2020 de il Cinema in Piazza, ci vediamo a San Cosimato il 3 luglio“.

Arriva in serata la risposta dall’ANICA, con una nota firmata da Cecilia Del Vecchio, Head of Communication & Media Relations.

“In data odierna l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato una istruttoria nei confronti di Anica, Anec e Anec Lazio per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza, volta ad ostacolare l’approvvigionamento dei film da parte delle arene che offrono spettacoli a titolo gratuito. L’ANICA è fiduciosa che dall’istruttoria avviata dall’AGCM non emergerà alcun profilo censurabile, essendo l’ANICA da sempre impegnata ad assicurare, in piena trasparenza, il miglior risultato di equilibrio tra tutti i soggetti della filiera, al fine di garantire la migliore offerta complessiva nell’interesse dei consumatori. L’ANICA presterà la massima collaborazione all’AGCM, per consentirle di svolgere il proprio compito. Ciò anche se il procedimento antitrust è stato aperto in un momento storico assolutamente drammatico per tutto il settore cinematografico: basti pensare che, rispetto all’anno precedente, si registra un crollo degli incassi del 98%, dovuto ad una riapertura che è stata possibile solo dopo il 15 giugno scorso e che, ad oggi, riguarda appena 207 schermi su 3500 funzionanti l’anno scorso nello stesso periodo. Fra l’altro, anche diverse tradizionali arene a pagamento rinunceranno alla riapertura nella presente stagione.Si sta vivendo dunque una situazione che vede a rischio la sopravvivenza dell’intero settore della distribuzione e dell’esercizio cinematografico. In tale contesto possono trovare spiegazione le difficoltà di approvvigionamento che oggi si manifestano in tutto il settore, e non soltanto per le arene che offrono spettacoli gratuiti. Difficoltà che, si confida, potranno essere rapidamente superate per tutti gli operatori interessati e con la collaborazione di tutti coloro che credono nel futuro del cinema”.  

Il Presidente dell’ANICA, Francesco Rutelli, ha dato intanto mandato ai propri legali di perseguire in ogni sede giudiziaria ciascuna persona che abbia associato il suo nome a una impossibile azione per disporre o meno la diffusione di film, in cinema o arene, a pagamento o gratuite. Impossibile, perché Rutelli non si è mai occupato in nessuna circostanza, ne’ può, ne’ vuole occuparsi di tali attività, come è ben noto a chi conosca le competenze del Presidente dell’ANICA. Nonostante precedenti formali diffide, è in atto una deliberata e diffamatoria azione in particolare su alcuni social network, i cui promotori ed attori verranno inflessibilmente individuati e perseguiti.

La presidenza nazionale dell’ANEC ha manitestato “sorpresa e amarezza per l’avvio del procedimento a proprio carico, unitamente alla sezione territoriale del Lazio e all’ANICA, da parte dell’AGCM, per una presunta condotta tesa a limitare l’accesso al prodotto filmico da parte di alcune realtà di natura associativa, per lo svolgimento di spettacolo ad ingresso gratuito nel periodo estivo”.

“La natura stessa dei promotori delle iniziative gratuite all’aperto, operanti in un ambito che esula dal mercato cinematografico, porta a ritenere che possano orientare le attività, peraltro organizzate e sostenute con sovvenzioni pubbliche e sponsor privati, verso un’offerta culturale che operi la formazione del pubblico, senza pertanto ricercare una programmazione che si sovrapponga alle sale cinematografiche operanti dodici mesi all’anno. L’ANEC in questo periodo storico particolare sta lavorando incessantemente da oltre tre mesi per garantire il ritorno a regime di tutte le sale cinematografiche italiane operando nel primario interesse collettivo soprattutto a salvaguardia della forza lavoro diretta e indiretta che annovera oltre ventimila addetti. Le sale cinematografiche assolvono ad un ruolo pubblico ad iniziativa privata e le donne e gli uomini che vi lavorano stanno cercando in ogni modo di superare questo momento di fragilità del mercato, pronti a mettersi a disposizione dei milioni di cittadini che ne riconoscono il servizio sociale, culturale oltreché di intrattenimento. Ritenere pertanto che l’operato dell’associazione nazionale degli esercenti sia orientata ad una azione di ostacolo non è accettabile e si ripone massima fiducia nell’attività di indagine avviata dalle autorità a cui fin da subito è stata manifestata la più totale disponibilità e collaborazione. Nonostante gli sforzi operati dall’ANEC ad oggi soltanto 207 schermi hanno potuto riaprire su un totale di 3500 operanti nell’analogo periodo degli anni scorsi, a causa delle difficoltà di applicazione dei protocolli sanitari e della penuria di prodotto cinematografico in questo momento. Colpisce, incomprensibilmente, come si sostenga che un intero settore imprenditoriale, che rischia di scomparire con tutto il suo patrimonio di cultura, capillare sul territorio, dalle grandi città ai piccoli paesi di provincia, in grave sofferenza per le conseguenze dell’emergenza sanitaria, sia accusato di abusare di un inesistente potere di mercato per boicottare l’attività di associazioni che non corrono rischi di mercato e possono proporre spettacoli gratuiti grazie ad apposite sovvenzioni pubbliche e private”.

Anche alcune arene gratuite del Nord Italia rischiano di non poter avviare la stagione estiva a causa della mancanza di film, proprio come stava avvenendo a Roma con il Piccolo America. Ubifilm di Umberto Soncina, esercente cinematografico della sala comunale di Leno (Brescia) e organizzatore di arene gratuite in Lombardia, si unisce alla denuncia pubblica delle altre realtà italiane, “poiché – scrive – dalla primavera 2019 si è cominciata a registrare un’enorme difficoltà a ottenere i film per eventi a ingresso gratuito. Fino ad arrivare per questa stagione all’assoluta impossibilità di poter svolgere le proiezioni”.

“Tra le case di distribuzione che non hanno concesso i film – continua – vi è la 01, controllata di Rai Cinema, quindi pubblica, ma anche la Universal, Disney, Fox, Lucky Red, Medusa, Videa, Vision e altre case di distribuzione, tutte contattate come prevede il sistema mediante le agenzie regionali”.

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24 Giugno 2020

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