‘Indagine su una storia d’amore’, essere o apparire al tempo dei social

Presentato fuori concorso al 41° Torino Film Festival, il nuovo film di Gianluca Maria Tavarelli è una commedia sentimentale che ha come protagonisti Alessio Vassallo e Barbara Giordano, nel ruolo di due attori in difficoltà che partecipano a un reality per cercare popolarità


“Ognuno del proprio rapporto ha una visione che non coincide con quella dell’altro. Se prendi una coppia felice, la chiudi in due stanze diverse e ti fai raccontare la loro storia, difficilmente trovi delle grandi coincidenze. Forse non ti sembrano neanche la stessa storia”. L’idea che sta alla base del nuovo film di Gianluca Maria Tavarelli è molto semplice: una coppia di giovani attori in difficoltà lavorative decidono di mettersi in gioco e cercare popolarità in un programma televisivo in cui devono raccontare la loro travagliata storia d’amore. Presentato fuori concorso al 41° Torino Film Festival, Indagine su una storia d’amore è una commedia sentimentale che sviscera le dinamiche più complesse e le contraddizioni delle coppie moderne, schiacciate dal peso di una società dell’apparire, soprattutto quando, come nel caso degli attori, l’immagine è parte fondamentale del proprio lavoro.

“La categoria degli attori soffre moltissimo, anche se spesso viene raccontata solo come red carpet e successo. – afferma la protagonista Barbara Giordano – Prima i personaggi pubblici lo diventavano dopo avere dimostrato il proprio talento, ora molto spesso avviene il contrario. Ai provini si viene scelti, a parità di bravura, in base ai follower. È una cosa reale: investo in un corso di recitazione o in una social media manager che mi fa arrivare 50mila follower”.

“Una volta non avevamo questa sensazione che tutti fossero felici, che tutti si stessero divertendo alle feste. Tutti fidanzati, tutti amici, tutti contenti. – commenta il regista Gianluca Maria Tavarelli – Oggi ce l’hai continuamente sotto gli occhi. Oggi come apri il computer sei travolto da quella sensazione fallace che sia tutto facile, a portata di mano, che sia tutto lì che ti aspetta, mentre non c’è proprio niente. Questa impressione genera nella vita una sofferenza, una difficoltà nel vivere. Abbiamo cercato di raccontarlo in maniera divertente, senza farci un trattato di sociologia”.

Proprio come due stelle gemelle che ruotano in equilibrio precario, indecise se collidere o allontanarsi nello spazio cosmico, – metafora che torna esplicitamente nel corso del film – i due protagonisti vivono la propria relazione ondeggiando continuamente tra momenti di grande passione e altri in cui dimostrano tutta la fragilità di una coppia fondamentalmente disfunzionale, in cui raramente il noi ha la meglio sull’io. “Abbiamo messo a nudo una storia d’amore e quando mi vedo allo specchio non vedo mai Alessio, ma il risultato di tutte le storie d’amore che ho avuto. Noi siamo fatti degli altri. – racconta il protagonista Alessio Vassallo – Mi ha colpito molto la malinconia di questa storia, anche alcune situazioni che possono sembrare estreme, in realtà non lo sono. Conosco tanti uomini che sono il nostro protagonista. Le storie d’amore sono tutte perfette, ma non è mai vero. Nelle storie d’amore accade di tutto, basta vedere il documentario su Ilary Blasi per capirlo. E poi c’è tema centrale della precarietà lavorativa, che quando è molto prepotente, anche i sentimenti ne risentono: la precarietà diventa sentimentale”.

Giocando su una comicità che sfrutta tutti gli stereotipi di genere, Indagine su una storia d’amore fa emergere un quadro disarmante della superficialità delle relazioni odierne, che, come dimostrano i recenti fatti di cronaca nera tristemente noti, spesso nascondono fin troppi elementi di tossicità. Tradimenti, gelosie, rabbie sconsiderate, manipolazioni: tutto ammantato da un velo di passione e affetto, un legame forte come quello gravitazionale tra due stelle, che, troppe volte, diventa la scusa per non separare ciò che andrebbe separato. “Da attrice e da attivista, – conclude ancora Giordano – trovo che sia importante sondare tutto quello che non condividiamo. Perché chi fa parte del problema possa vedersi rappresentato e possa riconoscersi nella problematicità. È stato faticoso, ma necessario. E sono molto contenta che il mio personaggio, Lucia, si sia liberata”.

Carlo D'Acquisto
25 Novembre 2023

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