Il romanzo ottocentesco “Manoscritto trovato a Saragozza” arriva in sala il 16 novembre per la regia di Alberto Rondalli con il titolo Agadah.
Il film – prodotto dal fondatore del marchio di gioielli “Pomellato” Pino Rabolini e distribuito da RA.MO – vede nel ruolo di protagonista Nahuel Perez Biscayart, l’attore rivelazione di Cannes 2017 con 120 battiti al minuto di Robin Campillo, accompagnato da Pilar Lopez De Ayala, Jordi Mollà, Caterina Murino, Marco Foschi, Ivan Franek, Valentina Cervi, Alessandro Haber, Flavio Bucci, Umberto Orsini, Alessio Boni e la giovane rivelazione di Venezia 74 Federica Rosellini.
Il film, liberamente ispirato al romanzo di Jan Potocki, è ambientato nel 1734, all’indomani della guerra del Bitonto, che portò definitivamente il Regno di Napoli sotto il dominio di Carlo di Borbone.
La guardia Vallone Alfonso di Van Worden, al servizio di re Carlo di Spagna, si mette in viaggio verso Napoli per ordine del re, passando per l’altopiano murgese, nonostante tutti cerchino di dissuaderlo. Secondo gli abitanti dell’altopiano, infatti, quella zona sarebbe infestata da spiriti e demoni.
La spedizione verso Napoli diventa, così, un viaggio iniziatico, costellato di presenze fantastiche e surreali, durante il quale Alfonso incontra briganti, zingari, cabalisti e fantasmi, tra allucinazioni, magia e apparizioni diaboliche.
A Cannes The Match Factory sta gestendo le vendite internazionali del biopic con Valeria Bruni Tedeschi
Il film di Francis Ford Coppola con Adam Driver sarà proiettato in anteprima al Festival Cannes il 16 maggio
Il film di Marco Santelli, con Mehdi Meskar e Roberto Citran, ispirati ai veri Samad e Padre Agostino: il protagonista è uscito dal carcere, desidera vivere in onestà, ma il passato e l’appartenenza religiosa lo mettono in mezzo a una rissa carceraria, tra risentimento e libertà di coscienza. L'uscita in sala dal 13 maggio
Con Andrea Carpenzano, l’attrice francese è protagonista del film di Leonardo D’Agostini, dal romanzo di Antonella Lattanzi, dal 16 maggio al cinema: “non era mio interesse fare un film sulla violenza domestica, ma il genere affronta personaggi con dilemmi impossibili e scelte che spesso non sono scelte”, spiega il regista