Il vegetariano di Roberto San Pietro, girato tra il Gange e il Po e liberamente ispirato a una storia vera, si è aggiudicato il Premio Angela Caputi al N.I.C.E. Festival 2019, manifestazione fiorentina itinerante che promuove il nuovo cinema italiano nel mondo. La cerimonia di consegna dei premi si terrà venerdì 13 dicembre (ore 20.30) al cinema La Compagnia di Firenze, seguirà la proiezione del film, alla presenza del regista Roberto San Pietro e del produttore Simone Bachini. Prodotto e distribuito da apapaja, Il vegetariano è stato votato dal pubblico americano del N.I.C.E. che quest’anno ha fatto tappa a New York e Philadelphia. E’ la storia di Krishna, un giovane immigrato indiano figlio di un brahmino, che vive nella campagna emiliana e lavora come mungitore. Quando una mucca improduttiva sembra destinata al macello, Krishna sarà costretto a fare una difficile scelta che lo obbligherà a fare i conti con un nucleo secolare di convinzioni come la metempsicosi e il rispetto per tutte le forme di vita. Girato tra la Pianura Padana con scene nei templi sikh e induista di Novellara (Re) e l’India nei dintorni di Varanasi, il film è liberamente ispirato a reali esperienze di vita di immigrati indiani, che a partire dagli anni ’90 si sono trasferiti in Italia, trovando lavoro soprattutto nelle stalle e nei caseifici e diventando in breve tempo una risorsa indispensabile per tutta la filiera del latte.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci