‘Il teorema di Margherita’, amore, mah-jong e matematica

In sala con Wanted dal 28 marzo il film di Anna Novion con l'attrice rivelazione Ella Rumpf nei panni di una giovane matematica ossessionata dal Teorema di Goldbach


“A cosa serve la matematica? A scoprire la verità. La scoperta che la Terra è rotonda e non piatta ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo”.

Breve dialogo tratto da Il teorema di Margherita, il film della francese Anna Novion, in uscita il 28 marzo con Wanted. Un film che tutti coloro che odiano la matematica dovrebbero vedere se non altro perché rende visivamente interessante il processo del pensiero che porta alla risoluzione di problemi intricati e complessi, labirintici e spesso tendenti all’infinito. Come il teorema di Goldbach, ossessione della giovane e promettente studiosa della Scuola Normale Superiore. Ecco dunque Margherita (Ella Rumpf già vista in Raw di Julia Ducournau e in Tokyo Vice): occhiali da secchiona e pantofole ai piedi, si aggira curva per i corridoi della prestigiosa università ed è la pupilla del professor Werner (l’attore del clan Guediguian, Jean-Pierre Daroussin, in un ruolo di inflessibile per lui inusuale).

Werner la stima ma non esita a metterla alla prova su una dimostrazione piuttosto spinosa affiancandole un altro valente studente, Lucas (Julien Frison), che sembra saperne più di lei, se non altro nel districarsi nel mondo delle relazioni, campo in cui la solitaria e spigolosa Margherita è completamente sprovvista. Uno scivolone accademico e il voltafaccia dell’amato professore, che lei vive come alto tradimento, la spingono a lasciare l’ateneo a costo di dover restituire l’intero importo della borsa di studio e ricominciare una vita diversa, stringendo amicizia con la disinibita coinquilina Noa, di professione danzatrice e sempre squattrinata, e con gli abitanti del quartiere cinese, dove scopre che le sue competenze matematiche la rendono imbattibile a mah-jong, facendole guadagnare un sacco di soldi.

La regista si è ispirata alla figura di Ariane Mézard, una grande matematica francese che è stata anche consulente del film: “L’incontro con lei è stato decisivo. E’ una donna sensibile, determinata, sincera e affabile. E’ stata la prima persona che mi ha parlato della matematica in senso artistico, incrociandola con la poesia, l’immaginazione e tutto ciò che mi spinge ad essere regista”.

Tuttavia Il teorema di Margherita non è un trattato scientifico ma piuttosto una classica rom-com. Margherita, cresciuta da sola con la madre apprensiva (Clotilde Courau) dopo che il padre l’ha abbandonata, vive ogni situazione, buffa o drammatica che sia, con la stessa imperturbabilità. Come quando rimorchia seguendolo per strada di notte un ragazzo con cui ha poi degli incontri sessuali che lei definisce “ricreativi”. Oppure quando trasforma le pareti dell’appartamentino condiviso in un’immensa lavagna dove annotare le formule matematiche in progress. E ovviamente tra lei e Lucas è destinato a nascere un sentimento che sfida l’idea che la matematica sia qualcosa di arido e anaffettivo. Da segnalare che Ella Rumpf, per questo ruolo, ha ottenuto il César come migliore rivelazione femminile.

Cristiana Paternò
13 Marzo 2024

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