VENEZIA – Giovedì 6 settembre alle ore 14.30 in Sala Giardino la Mostra del Cinema di Venezia presenta nella sezione Venezia Classici il secondo dei due grandi restauri realizzati in collaborazione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale e dall’Istituto Luce-Cinecittà. Dopo La notte di San Lorenzo (Paolo e Vittorio Taviani, 1982), presentato domenica scorsa, tocca a Il portiere di notte di Liliana Cavani (1974), uno dei film più popolari, più importanti e più controversi degli anni ‘70. Il restauro è stato personalmente supervisionato dalla regista e realizzato da Pasquale Cuzzupoli, apprezzatissimo tecnico che lavora ai restauri realizzati a Cinecittà.
Saranno presenti alla proiezione, accanto alla regista, il presidente del Csc Felice Laudadio, il Direttore dell’Archivio, dell’Area Cinema e Documentaristica di Luce-Cinecittà Enrico Bufalini, e la conservatrice della Cineteca Nazionale Daniela Currò. Il film verrà replicato il giorno successivo, venerdì 7 settembre, alle ore 9.00 in Sala Volpi.
Il portiere di notte è uno dei grandi film degli anni ’70 che collocano la cinematografia italiana in un contesto internazionale. Affronta da un lato la memoria rimossa del nazismo e il tentativo dei nazisti sopravvissuti di cancellare il proprio passato, dall’altro la complessa dinamica erotica e sentimentale, di dominio reciproco, che si instaura tra vittima e carnefice. La trama: a Vienna, nel 1957, Lucia (una donna ancora giovane sopravvissuta all’Olocausto) incontra per caso Max, il suo aguzzino nel lager, che lavora come portiere di notte in un albergo di lusso. Ora Lucia è libera, conosce le colpe dell’uomo, potrebbe denunciarlo: ma il rapporto morboso fra i due si riaccende, sotto gli sguardi di altri ex camerati di Max che tengono riunioni segrete nell’hotel per studiare come far sparire qualsiasi prova dei loro crimini di guerra.
Il film si avvale delle stupende interpretazioni di due grandissimi attori britannici, Charlotte Rampling e Dirk Bogarde: qui a Venezia il film verrà proiettato nell’edizione originale, e il pubblico italiano potrà apprezzare per la prima volta le voci dei due interpreti principali. Nel cast anche Isa Miranda, Philippe Leroy, Gabriele Ferzetti e il ballerino Amedeo Amodio. La sceneggiatura è firmata da Liliana Cavani assieme a Barbara Alberti, Italo Moscati e Amedeo Pagani. Fra i contributi tecnici ricordiamo la fotografia di Alfio Contini, le scenografie di Nedo Azzini, i costumi di Piero Tosi, il montaggio di Kim Arcalli e le musiche di Daniele Paris.
Liliana Cavani è regista cinematografica, televisiva, teatrale. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, inizia a girare film negli anni ’60 per la Rai esordendo con Francesco d’Assisi (1966) che è il primo capitolo di una ricerca artistica e spirituale sul santo di Assisi che accompagnerà la regista negli anni, attraverso altri due film. Fra i suoi lavori più importanti: I cannibali (1970), Milarepa (1973), Al di là del bene e del male (1977), La pelle (1981), il Francesco con Mickey Rourke (1989), Il gioco di Ripley (2002), Einstein (2008). In queste ultime settimane ha curato alla Scala di Milano la regia dell’opera di Luigi Cherubini Alì Babà, con l’Orchestra, il Coro e i solisti dell’Accademia Teatro alla Scala.
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