Il Natale “giovane” di Leonardo Pieraccioni

"Un fantastico via vai" in sala con 01 dal 12 dicembre in 500 copie, dove il comico toscano si confronta con i ventenni di oggi


“Tra tutti i film di Natale, temo lo Hobbit che piace a grandi e bambini perché è brutto, ma noi abbiamo la nostra risposta, che è ‘lo’ Ceccherini”. Leonardo Pieraccioni affronta sereno la sfida delle feste con il suo nuovo film, Un fantastico via vai, commedia (scritta con Paolo Genovese anziché con il solito Giovanni Veronesi) ricca di messaggi positivi, rivolti soprattutto alle nuove generazioni. Il 48enne comico toscano, da tre anni padre di Martina a cui dedica anche la canzone dei titoli di coda, sente il peso degli anni, ma in positivo: “A 50 anni non si può più parlare di sindrome di Peter Pan, ma di sindrome del bischero, quando uno cerca l’amante di vent’anni e si fa una macchina sportiva. Ma io, girando per le università, sono sempre stato affascinato dallo sguardo scintillante dei ventenni. Dai 20 ai 25 anni c’è questo tsunami di emozioni che è fantastico”.

Ecco dunque la storia di Arnaldo, sposato con Anita (Serena Autieri) e padre di due gemelline. Un giorno la moglie trova un paio di manette rosa nel bauletto del suo motorino e credendo che abbia l’amante – in realtà le ha messe lì il classico collega piacione – lo caccia di casa. Così Arnaldo va a vivere in una comune di studenti fuori sede dove condivide le ansie e i problemi di quattro ragazzi: la siciliana Camilla che non ha detto ai genitori di essere incinta, il nero Edoardo che è innamorato della figlia di un industrialotto razzista (Giorgio Panariello), Marco, che studia medicina ma sviene alla vista del sangue, e Anna che è attratta dagli adolescenti a cui dà ripetizioni oppure dai loro padri, senza vie di mezzo. Per Pieraccioni è stato un modo di tornare indietro nel tempo, ai Laureati, citati nella fuga dal ristorante per non pagare il conto. “Solo che quella che a vent’anni è una zingarata, adesso fa tristezza”, come dice lui.

Circondato da interpreti emergenti come Marianna Di Martino, Chiara Mastalli, Giuseppe Maggio, David Sef e Alice Bellagamba, Leonardo non rinuncia ai suoi complici storici: dal citato Panariello all’immancabile Massimo Ceccherini nel ruolo di un investigatore privato disastrato “che si traveste persino da statua di gesso seduta sul cesso”. Mentre è una new entry l’inedita coppia comica formata da Maurizio Battista e Marco Marzocca nei panni di due colleghi allupati, oltre alle comparsate di lusso di Enzo Iachetti e Alessandro Benvenuti. “Ci sono state – rivela Pieraccioni – certe scene di massa ad alta concentrazione di comici, con Ceccherini, Battista, Panariello e Marzocca, dove regnava un casino difficile da gestire, come se ci fossero quattro tigri ammaestrate”.

E se non mancano i temi seri, dall’incomprensione padri-figli alla discriminazione razziale (“Purtroppo – dice Panariello – il cinema non basta a risolvere certi problemi come l’odio per gli stranieri e i diversi, ma visto che con questo film arriveremo a tanta gente è giusto almeno toccarli), lo stile è quello della commedia di sentimenti a lui cara. Ma non sente la concorrenza di Checco Zalone? “E’ un comico iper efficace. Anni fa lo volevo in un mio film, ma poi non se n’è fatto nulla, però mi piacerebbe tantissimo lavorarci insieme”. E fioccano le battute sul conterraneo Renzi: “E’ poliedrico, se comincia a fare il nostro mestiere non ce n’è più per nessuno, anche Benigni è preoccupato. Con lui potrei fare una coppia ma io sarei la spalla”.

Prodotto da Levante con Rai Cinema (che per la prima volta lavora con Pieraccioni), Un fantastico via vai arriva in sala il 12 dicembre in 500 copie. 

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05 Dicembre 2013

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