“Con la scomparsa di Monica Vitti lo spettacolo italiano perde un’icona dell’immaginario collettivo, un’artista dal talento smisurato, declinato non soltanto al cinema, a cui ha regalato i momenti più lunghi della sua carriera, ma anche al teatro, sua prima e grande passione”. Così Carlo Fontana, presidente AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – ricorda la grande attrice. “La Vitti ha lavorato con i più grandi autori regalandoci interpretazioni indimenticabili, che rimarranno per sempre nel nostro cuore. L’Agis e tutte le attività di spettacolo partecipano al vivo cordoglio per la sua scomparsa”.
“Ci manchi da 20 anni, ma eri e resti viva, con le immagini della tua arte, con quell’incontro tutto romano tra energia, dubbi, bellezza e ironia”, ha detto il presidente dell’ANICA Francesco Rutelli ricordando che tra le ultime, rare esperienze pubbliche c’è la magnifica serata dei Tre Tenori da Maurizio Costanzo al Parioli, con Sordi, Gassman, Vitti nel 1999.
“La notizia della morte di Monica Vitti – si legge in un comunicato del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici SNCCI – purtroppo non ci ha colto impreparati ma, allo stesso tempo, ci colpisce e ci addolora profondamente per la perdita di un’interprete che rimarrà per sempre nella nostra memoria. Attrice dal carattere unico e intimamente originale, Monica Vitti ha saputo esprimersi subito da protagonista, muovendosi a suo agio nel cinema drammatico e in quello comico. È stata tra le prime a unire bellezza e autoironia ed è così entrata a pieno titolo nella storia del cinema italiano, unica donna tra i cosiddetti moschettieri della commedia. Si è sempre reinventata anche come autrice e regista, la sua lunga assenza dalle scene non ce la ha mai fatta dimenticare. Noi critici del Sncci vogliamo dunque ringraziarla perché, seguendo le sue interpretazioni incisive e piene di talento, ci ha accompagnato per tanti decenni e continuerà a farlo”.
I giornalisti cinematografici (SNGCI) “ricordano con affetto, ammirazione e profonda gratitudine il talento e la passione cinematografica di un’attrice che, com’è accaduto negli ultimi vent’anni, continuerà a non essere mai assente dalla memoria cinematografica e dal mondo dello spettacolo. Monica Vitti resta un’icona speciale di anticonformismo e libertà, non solo di professionalità e di grande talento. Da Modesty Blaise a Tosca, da Dea Dani, la regina dell’avanspettacolo con lo stomaco sempre vuoto a Mimì Bluette, Teresa la ladra, la fioraia Adelaide e tante altre fino a Assunta, la ‘ragazza con la pistola’, siciliana ribelle al delitto d’onore, è incredibilmente meraviglioso rendersi conto, ancora oggi, che Monica, nonostante la malattia che l’ha tenuta distante anche da se stessa, continua e continuerà ad esserci e a siglare prepotentemente una svolta femminile e perfino femminista tra i ‘colonnelli’ della commedia italiana”.
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