È scolpito nella memoria di ogni generazione, con i suoi numeri musicali, i suoi colori, le sue scenografie, con una canzone, Over the Rainbow, che, dopo Judy Garland, avrebbero cantato tutti. Dorothy, le sue scarpette rosse, i suoi compagni di viaggio – il cane Toto, un leone senza coraggio, uno spaventapasseri senza cervello, un uomo di latta senza sentimenti – la strega buona e la strega cattiva: tutto lo splendore del Mago di Oz – e del suo scintillante Technicolor – arriva nei cinema da domenica 11 dicembre, grazie al nuovo restauro del musical di Victor Fleming, realizzato da Warner Bros. e presentato in Italia dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, per la distribuzione dei classici restaurati. Un evento che coinvolgerà oltre cento sale italiane, per un restauro che porta in regalo una sorpresa inedita: la versione in 3D, che restituisce così alle infinite prospettive dell’onirico mondo di Oz quella profondità con cui erano state concepite e realizzate nel 1939. Il mago di Oz si vedrà quindi nei cinema sia in 2D, sia in 3D, sia in versione originale inglese con sottotitoli italiani, sia nella versione doppiata in italiano.
Dal romanzo di Antonella Lattanzi l'omonimo film di Leonardo D'Agostini. Il regista descrive il rapporto con il romanzo e con l'autrice stessa che ha partecipato alla sceneggiatura, il cast e Laetitia Casta in particolare come protagonista si esprimono su una storia così forte
Paolo Zucca descrive il rapporto tra il romanzo di Barbara Alberti, e Benedetta Porcaroli descrive la parabola del suo personaggio, da giovane contadina non istruita a donna consapevole che arriva persino a sfidare Dio
Dall'8 maggio al cinema con 20th Century Studios, il nuovo capitolo diretto da Wes Ball ci porta in un mondo post-apocalittico in cui le scimmie, diventate straordinariamente evolute, hanno sostituito la specie umana - ormai "un'eco" - è involuta e ritenuta quasi estinta
Nel documentario di Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck, prodotto da Ruben Östlund, la voce di Elio Germano ci racconta come il nostro mondo sia cambiato dall'invenzione, ormai due secoli fa, della fotografia