Esce da una penna, quella di Diego De Silva, e prende sul piccolo schermo il corpo e l’anima di Massimiliano Gallo: lui – il personaggio – è l’avvocato d’ufficio Vincenzo Malinconico, tipo disegnato tra ironia e autenticità, capace tanto di essere scivolo per le cose che gli “arrivano addosso”, quanto di arrovellarsi all’infinito praticando l’arte del rimuginare. Non parliamo della sua inabilità con le donne, un teatrino gustoso.
“Rifuggo dalle descrizioni e non do caratteristiche fisiche ai miei personaggi. Non sapevo come fosse fisicamente Malinconico. Quando Massimiliano ha accettato la parte, l’ho visualizzato: l’ultimo libro l’ho scritto pensando a lui, mi ha facilitato il lavoro. Sono felicissimo”, spiega l’autore del racconto originale, cartaceo.
Le opere di De Silva da cui Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso è adattato sono Non avevo capito niente, Mia suocera beve e Divorziare con stile. Un personaggio a primo sguardo semplice ma, guardando un po’ più in là dell’acchito, si riconosce un soggetto costruito per stratificazioni, con sfumature di chiaroscuro. Sicuramente un sentimentale, tra le altre cose.
“Malinconico lo sento molto mio, ma è un antieroe che non si preoccupa di vincere. E’ un precario della vita, sul lavoro, nei sentimenti, come padre, ma molto amato anche dalla ex suocera (Lina Sastri). Ha sempre un pensiero fuori tema per la testa, non lo dice a nessuno ma ha anche un amico immaginario (Carlo Massarini, che indossa i panni di Mister Fantasy). Questo la dice lunga sul suo animo puro e fanciullesco“, racconta Gallo.
Gallo è versatile, e con Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso, dal 20 ottobre su Rai Uno per quattro prime serate e altrettante settimane, conferma questa sua abilità a essere un camaleonte della recitazione, abile anche nel destreggiarsi con salda credibilità tra fiction tv e cinema d’autore, dal Pietro “marito di Imma Tataranni” al Valerio Primic de Il silenzio grande di Alessandro Gassmann: Gallo porta sempre, qualsiasi sia il linguaggio e la narrazione che affronta, una sofisticata lievità, tocco che qui smussa, lì addolcisce, e sempre – anche in un ruolo “tutto d’un pezzo”, come quello del commissario De Palma de I bastardi di Pizzo Falcone – gli fa comunicare, non scontato ma efficace, un approccio alla vita di carattere empatico, condito di spassoso disincanto, a tratti di poesia.
La completezza dell’attore risiede anche nel misurarsi con un continuo interscambio tra le arti, dalla fiction appunto, al teatro, al cinema d’autore, senza mai restituire la sensazione di considerarne nessuna una “sorella minore”, e non raramente – come nel caso di Vincenzo Malinconico – capace di mettere in scena personaggi che escono dalle penne di autori letterari, donando così tridimensionalità non solo fisica, ma soprattutto emotiva agli stessi, addirittura prismatica.
“Sapere che sono il protagonista dopo 35 anni di gavetta, ora è una grandissima gioia. È un progetto che ho voluto da subito, l’ho cucito addosso e vissuto. Ho aggiunto la valigetta che lui tiene al petto come una coperta di Linus”, continua l’attore.
La serie è diretta da Alessandro Angelini e nel cast include Denise Capezza (Alessandra, affascinante avvocatessa), Francesco Di Leva (Tricarico, malavitoso tuttofare), Teresa Saponangelo (Nives, la ex moglie), Lina Sastri (Assunta, ex suocera), Michele Placido (Ugo Maria Starace Tarallo) e Gianfelice Imparato (Romolo Sesti Orfeo).
“Malinconico sa ascoltare Assunta. In lui lei ha trovato un’anima mite, che attraversa la vita degli altri in bilico tra la leggerezza e la malinconia. Lei non è una madre tipica: ho sempre interpretato madri protettive, mentre Assunta ha un rapporto quasi precario con Nives”, per Lina Sastri.
“Maliconico è un vortice di pensieri da cui uscirà, al solito, semi-guarito, semi-vincente e semi-felice, una persona che sa farsi voler bene, pur essendo non perfetto“, conclude Massimiliano Gallo.
In onda dal 17 novembre su Fox Nation. Il regista, 81enne, è anche voce narrante degli episodi che racconteranno le gesta di San Giovanni Battista, San Sebastiano, Giovanna d’Arco, Padre Massimiliano Kolbe e molti altri
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