Accaparrarsi i diritti di distribuzione dei film premiati a Cannes è una delle sfide più entusiasmanti di ogni edizione. Per quanto riguarda i diritti statunitensi c’è un chiaro vincitore: Neon, casa di distribuzione indipendente fondata nel 2016 da Tom Quinn che si è aggiudicata i diritti delle ultime 5 Palme d’oro, a partire da Parasite nel 2019, fino ad arrivar al fresco vincitore Anora di Sean Baker, passando per Titanium, Triangle of Sadness e Anatomia di una caduta.
Un fiuto pazzesco che si conferma anche nella scelta di acquisire a Cannes 77 anche The Seed of the Sacred Fig, l’acclamato nuovo film di Mohammad Rasoulof, vincitore di un Premio Speciale creato appositamente dalla giuria guidata da Greta Gerwig.
Il primo film distribuito da Neon, che negli ultimi anni si sta anche dedicando alla produzione, è stato Colossal, un film di fantascienza con Anne Hathaway. Neon fu lanciato ufficialmente l’anno successivo, con la commedia Tonya, con Margot Robbie, che ha ottenuto rapidamente un successo di critica. Grazie alle precedenti collaborazioni tra Tom Quinn e Bong Joon-ho arrivò l’acquisizione di Parasite, il primo lungometraggio non in lingua inglese a vincere l’Oscar come miglior film.
Da allora Cannes si è affermata come terreno di caccia ideale per il gruppo, che oggi conta circa 55 dipendenti, e che conferma ogni anno una grande visionarietà cinematografica. Qual è il segreto di questa giovane e vincente casa di distribuzione? Difficile dirlo, ma lo stesso Quinn ci prova, definendo Neon come “una compagnia che si rivolge a un pubblico che ha meno di 45 anni, che non ha avversione per la violenza, nessuna avversione per le lingue straniere e per i film non fiction”.
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