I funerali di Manfredi


M. Monicelli, E. ManfrediCommozione, lacrime e saluti hanno accompagnato anche oggi Nino Manfredi nel giorno dei suoi funerali che si sono svolti a Roma, nella Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo. Erano in molti a dare l’ultimo addio al grande attore ciociaro: tanta folla ha accolto in piazza il feretro con lunghissimi applausi, ma non sono mancate urla ritmate che intonavano più volte il suo nome, mentre altri gridavano “Ciao Ni'” e in parecchi cantavano le sue canzoni più popolari. Significativa anche la presenza di personaggi
del mondo della politica e dello spettacolo: tra gli altri,
erano presenti Franca Ciampi e il presidente della Regione LazioFrancesco Storace, il quale lo ha ricordato come “una persona che ha sempre rivendicato le sue origini ciociare, cosa che mi accomuna a lui”. Il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, ha invece rievocato “le immagini indimenticabili che Manfredi ha saputo interpretare con straordinaria umanità”. L’attore Massimo Ghini, coprotagonista con lui dell’ultimo film Garcia L. ha detto che “era il più americano degli attori italiani, un grande trasformista, un perfezionista. Con lui finisce un’epoca di gente meravigliosa che è riuscita a fare molto bene, e meglio di noi, il proprio mestiere”. Grande commozione da parte di Gigi Proietti che si è rammaricato per non averlo conosciuto personalmente. “Doveva essere una persona straordinariamente semplice. Se ne è andato via un altro grande artista”.

Sabato scorso, altra folla e altri  personaggi si sono raccolti per ricordarlo. Dopo le innumerevoli ondate di gente che si è avvicendata a salutarlo nella Protomoteca, la bara
di Nino è stata portata nella piazza del Campidoglio, dove, accanto alla moglie Erminia e ai figli Luca e Roberta, è stato allestito un piccolo palco. Amici e autorità ne hanno parlato col sorriso sulle labbra, a parte Lino Banfi che è scoppiato a piangere. L’assessore Gianni Borgna ha sottolineato la sua bravura di “cantante, attore da rivista, regista, comico e shoman televisivo”. Ettore Scola ha detto “Ninì nun ce lascià – parafrasando la tribù africana che non voleva farlo partire in uno dei suoi film più famosi. E Nino non ci ha lasciati perché rivive nel cinema”. Per Luigi Magni “con Manfredi scompare non solo un certo tipo di cinema, ma anche la società del dopoguerra, che si è oggi trasformata in un pubblico distratto”. Per Mario Monicelli Nino era una uomo autentico, colto e ironico, che sapeva far bene il finto tonto”. Mentre per il sindaco di Roma, Walter Veltroni,
“Manfredi per il suo perfezionismo e la sua pignoleria resterà sempre il grande orologiaio, come ama definirlo Dino Risi”.

07 Giugno 2004

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