Si è conclusa la 28esima edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina “WWW. What a Wonderful World”, con la consegna dei premi. La giuria del Concorso Lungometraggio “Finestre sul mondo” composta da Michael Nyman (Presidente), Guido Casali e Funa Maduka, ha assegnato il Premio Comune di Milano come Miglior Lungometraggio (8000 euro) a I am not a witch di Rungano Nyoni, (Francia/UK/Zambia, 2017) con la seguente motivazione: “Per averci consegnato una mirabile allegoria femminista, resa ancor più profonda grazie al suo spirito sovversivo: il film permette di immergersi in profondità in un modo apparentemente sconosciuto e pieno di pregiudizi e crudeltà, ammantati dallo spirito confortante della satira. Di volta in volta oscilliamo tra il pianto e il riso, mentre la messa in scena diventa sempre più spaventosa: il mondo rappresentato lo giustifichiamo e lo condividiamo tutti. Grazie a una regia visivamente potente e a una colonna sonora affascinante, il film rappresenta un cinema coraggioso e provocatorio, capace di portare lo spettatore a un apice di emozioni oggi necessario, in cui l’apertura mentale – che ci permette di vedere noi stessi e il mondo in maniera illuminata, fosse anche solo per un istante – può davvero esistere”. Il film racconta la storia della piccola Shula, che in seguito a un banale incidente nel suo villaggio, viene accusata di stregoneria ed esiliata in un campo di streghe che le autorità promuovono come attrazione turistica. Shula, come tutte le altre “streghe”, vive attaccata a un nastro, senza potersi allontanare.
La menzione speciale è andata a Severina di Felipe Hirsch, (Brasile/Uruguay, 2017), mentre del concorso Cortometraggi Africani, la giuria composta dai giornalisti Franco Dassisti, (Presidente), Valentina Barzaghi ed Emanuele Sacchi, ha premiato come Miglior Cortometraggio Africano (2.000 euro) Aya di Moufida Fedhila (Tunisia/Francia/Qatar, 2018). La menzione speciale è andata a Il pleut sur Ouaga di Fabien Dao, (Francia/Burkina Faso, 2017); mentre del Concorso Extr’A ha vinto Babilonia mon amour di Pierpaolo Verdecchi, (Italia, 2017), con menzione speciale a Abu Salim di Antonio Martino, (Italia/Libia, 2017).
Per quanto riguarda i riconoscimenti speciali, il Premio Città di Milano, che va al film più votato dal pubblico, è andato a Killing Jesus di Laura Mora (Colombia/Argentina, 2017); il Premio Cinit, che consiste nell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia, è andato al film Chebet di Tony Koros (Kenia, 2018). Il Premio Razzismo Brutta Storia, consegnato dall’associazione omonima al film della sezione Extr’A che meglio interroga i temi del razzismo e dell’intercultura, è stato assegnato a Vita di Marzouk di Ernesto Pagano (Italia/Francia, 2017). Il Premio Signis (Ocic e Unda), assegnato da The World Catholic Association for Communication, è andato a Killing Jesus di Laura Mora, mentre il Premio Sunugal, che consiste in una partecipazione nell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia da parte del COE, a un film che promuova lo scambio culturale e la lotta ai pregiudizi, è andato a Une saison en France di Mahamat Saleh Haroun (Francia, 2017).
Il Premio Giuria Studenti, assegnato da una giuria di studenti al miglior cortometraggio che affronti i temi del dialogo interculturale, che beneficerà dell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia, è andato a Nightshade di Shady El Hamus (Paesi Bassi/Egitto, 2018). Il Premio Ismu, assegnato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) al miglior cortometraggio del Festival con valore pedagogico, che beneficerà dell’acquisizione dei diritti di distribuzione in Italia, è andato a Into Reverse di Noha Adel (Egitto 2017); il Premio Prospettive, invece, assegnato a un cortometraggio del Concorso Extr’A da una giuria composta da richiedenti asilo ospitati nel COE di Barzio che organizza e promuove il Festival, è andato a Abu Salim di Antonio Martino (Italia, 2018).
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