C’è anche Hannah di Andrea Pallaoro tra i candidati ai César, i più importanti riconoscimenti del cinema francese: il film – una produzione Partner Media Investment (Roma), Left Field Ventures (Bruxelles), Good Fortune Films (Parigi), con Rai Cinema, distribuito in Italia da I Wonder Pictures – ha infatti ricevuto una nomination nella categoria miglior film straniero, accanto a Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Capharnaum, Cold War, Girl, Le nostre battaglie e Un affare di famiglia. Premiato con la Coppa Volpi per l’interpretazione di Charlotte Rampling alla 74esima Mostra di Venezia, Hannah è la storia di una donna la cui routine va in pezzi all’indomani dell’arresto del marito. Milena Canonero è candidata per i costumi di The Sisters Brothers di Jacques Audiard.
Agli Oscar del cinema francese, giunti alla 44esima edizione, troviamo tra i film col maggior numero di candidature L’affido – Una storia di violenza (Jusqu’à la garde) di Xavier Legrand e 7 uomini a mollo (Le grand Bain) di Gilles Lelouche che ne hanno dieci ciascuno. Seguono con 9 nomination En liberté! di Pierre Salvadori e The Sisters Brothers di Jacques Audiard, mentre La douleur di Emmanuel Finkiel ne ottiene 8 (leggi la notizia a parte).
La cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo 22 febbraio e sarà condotta dall’attrice franco-britannica Kristin Scott Thomas. A Robert Redford sarà consegnato il César d’onore.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci