“A chiunque venga in mente un’immagine iconica di Lou Reed o David Bowie, di Frank Zappa o Kate Bush, o degli italiani Giorgio Gaber, Fabrizio de André, Vasco Rossi e Gianna Nannini, con ogni probabilità sta pensando a una fotografia di Guido Harari”. È quanto scrivono in un comunicato gli autori del docufilm Guido Harari, Sguardi Randagi, Claudia Pampinella e Daniele Cini, che ne è anche il regista.
Il documentario verrà proiettato in anteprima giovedì 30 novembre alla Fabbrica del Vapore di Milano, mentre venerdì 1 dicembre alle 16.20 andrà in onda su RAI TRE.
“Raccontare attraverso i suoi ritratti, la straordinaria rivoluzione musicale di fine novecento, dalla musica leggera degli anni ’60 alla beat generation, dalla stagione dei cantautori al rock internazionale, dal punk al pop degli anni ’80, passando per le varie esperienze di avanguardia, espandendosi in tutte le espressioni della cultura anche oltre la musica, è la materia viva del documentario”, continua la nota.
“E il percorso che intreccia la sua vita in un rapporto intimo con i personaggi che ha fotografato, è la traccia intorno a cui si sviluppano aneddoti, immagini inedite, spunti drammaturgici inattesi, legati dall’appassionante avventura umana di un ragazzo che, cominciando a inseguire da semplice fan le tournée dei suoi miti musicali, è diventato poi l’interprete, come ha detto l’amico Lou Reed, del “suono dell’anima di chi viene ritratto”Guido Harari, Sguardi Randagi nasce da un’idea di Claudia Pampinella e Daniele Cini
Regia di Daniele Cini, Fotografia di Fabio Catalano, Montaggio di Domenico De Orsi, Musiche di Rocco De Rosa Produzione di Gianluca De AngelisGuido Harari, Sguardi Randagi è prodotto da TEKLA film per RAI DOCUMENTARI
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