Good Morning, Cinecittà

5 OTTOBRE La censura è un argomento sempre spinoso a casa nostra, ma nulla in confronto di quanto accade in altri paesi


CINEMA E CENSURA La censura è un argomento sempre spinoso a casa nostra, ma nulla in confronto di quanto accade in altri paesi. Sul tema, in riferimento al cinema cinese, interviene su Il manifesto Cristina Piccino, che scrive: “Cosa sta accadendo al cinema cinese? E’ soprattutto a quello indipendente che è stato sempre laboratorio di un pensiero critico e, per questo, malvisto dal governo. La pandemia è divenuta l’occasione per aumentare la pressione sulla vita sociale, e con la pretesa del contagio zero il governo ha esacerbato la propria azione di controllo a cominciare proprio dalla censura su ogni forma artistica. Quei registi che un tempo erano molto presenti sono scomparsi dai radar dei festival – un nome per tutti Wang Bing al quale sempre sia stato bloccato il film su cui stava lavorando – e il fatto che anche Hong Kong non goda più dell’autonomia di un tempo ha peggiorato la situazione. Era infatti lì che molti spostavano le sedi delle loro produzioni, in modo da sfuggire ai visti obbligati per girare in Cina senza essere costretti a set clandestini”. L’articolo cita successivamente una serie di film attualmente congelati dalla censura.

WESTERN EVERGREEN Partendo dal successo della serie Yellowstone, giunta alla quinta stagione, cui si devono aggiungere due prequel e uno spinoff, su La Stampa, Adriana Marmiroli racconta la riscossa del genere western, che qualche anno fa sembra destinato ad un definitivo tramonto. “Il western – scrive – è l’Iliade e l’Odissea d’America, l’epopea e la tragedia. E’ il modo per raccontare le proprie origini e attraverso quelle esaltare il proprio presente. Ecco perché è genere evergreen: solo in questa stagione sono annunciati i film Butcher’s Crossing sul cacciatore di bisonti Nicolas Cage e il ritorno di Walter Hill alla regia con Dead for a Dollar, protagonista il cacciatore di taglie Christoph Waltz. Seguono annunci e informazioni su una lunga lista di serie tv western, che comprendono anche la produzione italiana Django, ispirata al classico di Corbucci e affidata alla regia di Francesca Comencini.

LUCIANO SALCE IN MOSTRA Il Messaggero annuncia la mostra Luciano Salce – L’ironia è una cosa seria, in programma da domani al 27 ottobre presso il Museo Nazionale Etrusco di Valle Giulia a Roma. In esposizione foto, pagine del diario degli anni in cui Salce frequentava l’Accademia d’Arte Drammatica, lettere, filmati provenienti da Rai Teche e dall’archivio di Luce Cinecittà. L’articolo di Valeria Arnaldi riporta anche alcune dichiarazioni di Emanuele Salce, figlio di Luciano: “mio padre era molto schivo rispetto al privato, io stesso cercando materiali per la mostra, ho avuto più di una sorpresa. Fatto prigioniero dai tedeschi, nelle baracche la sera faceva spettacoli per intrattenere i compagni di campo. Ma questo l’ho saputo leggendo alcune lettere di altri sopravvissuti”.

PIO LA TORRE PER VELTRONI Alessandra Magliaro dell’Ansa – ripresa dal quotidiano Il Centro – si occupa del film di Walter Veltroni su Pio La Torre, Ora tocca a noi, a 40 anni dall’omicidio mafioso. Il docufilm sul segretario del Pci ucciso da Cosa Nostra nel 1982, coprodotto da Luce Cinecittà, andrà in onda in prima serata su Raiuno dopo l’anteprima alla Festa di Roma. 

IL RITORNO DI UN CAPOLAVORO Il 10 ottobre, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, torna in sala Psycho, il capolavoro di Hitchcock. Un corposo intervento critico sul film a firma di Eugenio Renzi è pubblicato su Il manifesto. “E’ difficile retrospettivamente – scrive Renzi – capire quanto quel soggetto fosse scabroso. Dimentichiamo per un momento che Psyco è uno dei film più noti della storia del cinema, che le sue immagini sono diventate parte integrante dell’iconografia novecentesca, che le sue sequenze sono sistematicamente studiate in tutte le scuole di cinema. Sulla carta si tratta di una storia sordida”. 

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05 Ottobre 2022

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